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CARRERA CUP
MATTEO CAIROLI
Antonio Caruccio
Sembra esserci stata una vera e propria
rinascita per il motorsport italiano nel
2014. Dopo aver visto vincere nella FIA
Formula 3 il debuttante Antonio Fuoco,
aver constatato il successo di classe nel
GT Open del rookie Giorgio Roda e sali-
re sul podio il giovane Niccolò Schirò,
anche nella Porsche Carrera Cup cam-
pionato italiano si è assistito ad una vera
e propria rivoluzione, che ha visto il
diciassettenne rookieMatteo Cairoli vin-
cere al debutto e guidare la classifica di
campionato dopo il primo round di
Misano.
Hai vinto la prima gara in Carrera
Cup, te lo aspettavi?
“Devo essere sincero, non pensavo di
vincere da subito, ma ero consapevole
del mio potenziale insieme al teamAnto-
nelli. Sono molto contento non solo per
il risultato assoluto, ma anche per quan-
to riguarda il lavoro svolto su una vettu-
ra per me sconosciuta”.
Avevi già provato la Porsche Car-
rera?
“Ho girato per un’oretta a Misano nelle
scorse settimane la prima volta, poi ho
fatto metà del turno mattutino di Le
Castellet ed infine il primo vero test l’ho
completato al Mugello. Quindi non mol-
to, ma sono fiducioso per il potenziale
che abbiamo per il resto della stagione”.
Come ti trovi all’interno del team
Antonelli?
“Molto bene, ho un gran feeling con i
responsabili della squadra e con i mec-
canici. Ho anche tanti compagni di squa-
dra, Pietro Negra, Angelo Proietti, Davi-
de Roda e Gianluca Giraudi e questo è
decisamente positivo per un debuttante
come me che ha modo di avere altri ter-
mini di paragone”.
Adesso, grazie anche al podio di
gara 2 sei leader di campionato.
Quali sono le aspettative per fine
stagione?
“Ovviamente mi piacerebbe aggiudicar-
mi il campionato. Mi è molto piaciuto
battagliare con avversari esperti come
Giraudo e Liberati, questo dimostra che
bisogna puntare in alto anche se è il pri-
mo anno, perché sarà importante essere
leader a fine stagione, non tanto adesso.
Misano in teoria era la pista su cui avrei
avuto maggiori difficoltà rispetto agli
altri, quindi sono fiducioso”.
Chi pensi saranno i tuoi maggiori
rivali?
“Penso Liberati e Postiglione”.
Parallelamente continui ancora a
correre in Formula Renault 2000?
“Ad essere sincero in questo momento
quel programma è in stand-by. Dopo
l’incidente di Imola, ed aver saltato Pau
per la concomitanza conMisano, mi sen-
to di voler prediligere il mio impegno con
la Porsche. Abbiamo discusso a lungo
con mio papà su quale fosse la soluzione
migliore e per ora ho deciso di abbando-
nare le formule. Ho comunque provato,
sempre grazie ad Antonelli, la F.4 nel test
di Adria”.
Hai trovato delle difficoltà di adat-
tamento alla vettura?
La Porsche è una macchina decisamente
più difficile da guidare di una monopo-
sto. Non ci sono aiuti di nessun genere,
ed è anche più difficile delle altre GT.
Quando avevo guidato la Ferrari infatti,
sulla 458 GT3 c’è l’ABS, cosa che invece
non è prevista in Porsche”.
Cosa fai quando non corri?
“Studio da geometra e mi alleno”.
Che altri obiettivi hai in questa sta-
gione?
“Entrare nel programma Scolarship per
gli Under 26 della Porsche”.
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