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INDYCAR
GARE A TORONTO
LA PRIMA
DI BOURDAIS
Il curriculum di Bourdais è uno di quelli
pesanti, molto pesanti. L'unica casella vuota
era quella alla voce "vittorie in Indycar".
Incantesimo prontamente rotto in gara 1 al
tentativo numero cinquantatre, dominata dal-
l'inizio alla fine come quando collezionava suc-
cessi in Champ Car. Ogni volta che poteva, eri-
geva un muro tra se e Helio Castroneves. Il
brasiliano del team Penske, secondo sotto la
bandiera a scacchi, ha pensato a portare a casa
punti pesanti in ottica campionato. Cosa che,
ancora una volta, non ha fatto il suo compa-
gno di squadra e contendente al titolo Will
Power, finito grottescamente in testacoda in
fase di caution e costretto alla rimonta fino alla
nona posizione. Il podio lo ha calcato anche
Tony Kanaan, luce per il team Ganassi, nono-
stante un contatto con Ryan Hunter Reay
(Andretti), poi finito a muro. Da applausi
Simon Pagenaud (Schdmit) che, dopo aver
creato l'ingorgo del primo via, si è redento
rimontando dall'ultimo al quarto posto.
CONWAY
BEFFA TUTTI
Gara 1 è stata solo l'antipasto dello show anda-
to in onda qualche ora più tardi. Dodici giri
sull'asciutto, poi la pioggia. Prima fine e pun-
gente, poi sempre più copiosa. Il tema princi-
pale, in entrambe le circostanze, è stato il duel-
lo ravvicinato tra Castroneves, partito dalla
pole in una griglia determinata dalla classifica
piloti dopo l'annullamento della seconda qua-
lifica, e Power, chiamato a dimostrare che il
più forte e lui e gli avversari per il titolo può
anche sopravanzarli senza beccarsi delle pena-
lità per manovre poco corrette. Detto fatto, per
la precisione al giro 42 e senza farsi mancare
una leggera toccata con Castroneves. L'asfalto
però, incluse le numerose ed insidiose patch
in cemento, si stava asciugando. Provvidenzia-
le è arrivata pochi giri dopo una caution pro-
vocata da Sebastian Saavedra (KV), con buo-
na parte del plotone subito ai box per monta-
re le slick. Cosa che un incredulo Mike Con-
way della squadra di Ed Carpenter, aveva fat-
to poco prima, ritrovandosi quinto dietro a
Justin Wilson (Coyne), Josef Newgarden
(Fisher), Carlos Huertas (Coyne) e Luca Filip-
pi (Rahal) che hanno preferito restare in pista
con le scanalate. Riprese le ostilità, Conway ci
ha messo poco a sbarazzarsi di chi lo precede-
va e, nonostante una nuova interruzione con
bandiera rossa, ha rigato in scioltezza fino alla
bandiera a scacchi. Kaanan, secondo al tar-
guardo nonostante un dritto al primo giro, e
Power ci hanno messo un pò di più a sopra-
vanzare i piloti con le rain accontentandosi
del podio. Da dimenticare la gara di Page-
naud, rallentato da noie di natura elettrica
sin dai primi giri.
FILIPPI DUE VOLTE A MURO,
MALE MONTOYA
Non è stato dei migliori il rientro di Luca
Filippi. Brillante settimo in qualifica, ha rac-
colto meno di quanto seminato. In gara 1 è
finito a muro mentre era quinto. In gara 2
dapprima è risalito brillantemente dall'ulti-
mo al quinto posto, poi di nuovo contro le
barriere e quindi in fondo al gruppo. Rima-
sto in pista con le rain quando la pista era
completamente asciutta, non è riuscito a
difendere la quarta posizione transitando
tredicesimo sotto la bandiera a scacchi. Un
ulteriore penalità post-gara lo ha spedito al
sedicesimo posto. Weekend senza infamia e
senza gloria per Scott Dixon (Ganassi),
quinto e settimo, mentre l'idolo di casa
James Hinchcliffe (Andretti) non è riuscito
ad andare oltre l'ottavo posto di gara 1. Non
ha sorriso Juan Pablo Montoya (Penske),
diciottesimo in gara 1 e subito contro le bar-
riere in gara 2, colpito poco dopo daMikhail
Aleshin (Schdmit) che è rimasto incastrato
sotto la vettura del brasiliano tenendo tutti
con il fiato sospeso per qualche minuto.
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