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FORMULA 1
IL FATTO
Stefano Semeraro
Quando le coppie scoppiano – in F.1
come nella vita – quasi sempre c'è
poco da fare. E in F.1 al momento di
coppie sull'orlo di una crisi di nervi e
pronte a sbattere la porta e cercare
nuovi compagni di strada ce ne sono
tante, e importanti: coppie formate da
due piloti, ma anche da un pilota e da
una scuderia, comunque sia da desti-
ni in conflitto, da strade divergenti.
I tre piloti più prestigiosi del Circus,
ad esempio, stanno tutti meditando
cosa fare, se restare ingoiando rospi
di diversa natura, o andarsene in cer-
ca di avventura. Sebastian Vettel da
tetra-campione mondiale alla Red
Bull si è ritrovato bruscamente ridi-
mensionato a seconda guida nel cor-
so di pochi mesi per colpa dell'irresi-
stibile (pare) ascesa di Daniel Ricciar-
do. Era il cocco di Marko e Mateschitz
e ora sembra il figlio cadetto, quello
che si deve accontentare delle bricio-
le. E figuriamoci cosa succederebbe se
Ricciardo nell'ultima parte di stagio-
ne rientrasse davvero nella corsa per
il titolo e a Seb venisse chiesto di far-
gli da scudiero servizievole: apriti Red
Bull.
Mai come in queste settimane il tede-
sco si sta rendendo conto di quello
che al suo fianco ha provato per anni
Mark Webber, e siccome il feeling
non è affatto di suo giusto, sta pen-
sando di cambiare dimora. La McLa-
ren e la Honda, che dal 2015 torne-
ranno a fare coppia, gli hanno messo
gli occhi addosso, e se la prospettiva
di lasciare il certo presente della Red
Bull per il seducente ma incerto futu-
ro della McLaren può essere un fre-
no, quella di un Newey disimpegna-
to dal Circus può rappresentare un
incentivo al cambiamento. A Ron
Dennis, che ha brutalmente scarica-
to Martin Whitmarsh non dispiace-
rebbe neppure un ritorno chezMcLa-
ren di Alonso, che se ne fuggì - a pro-
posito di divorzi eccellenti - ai tempi
di Hamilton. Un abboccamento a
quanto pare c'è stato, ma lo spagno-
lo alla fine – sostengono i ben infor-
mati – ha deciso di rimanere alla Fer-
rari almeno fino alla scadenza del
contratto nel 2016.
E poi c’è Lewis Hamilton, il campio-
ne sicuramente più in crisi del
momento. Dopo essersene andato
dalla McLaren in cerca di fortuna alla
Mercedes, garante Ross Brawn, il
cambio di management e la crescita
dell’«indigeno» Rosberg lo ha spiaz-
zato. Fra i due le scintille ci sono sta-
te sin dall’inizio, ma ultimamente si è
arrivati all’incendio. Prima il rifiuto di
seguire gli ordini di squadra di Lewis
a Budapest, poi lo sgarbo di Nico a
Spa hanno portato la tensione a livel-
li incandescenti. Nei giorni seguenti il
GP del Belgio Toto Wolff è stato
costretto a fare la ramanzina a
Rosberg, che ha chiesto pubblica-
mente scusa, ma alzi la mano chi cre-
de che da ora in poi saranno tutte rose
e fiori. «Lewis e Nico hanno compre-
so e accettato il fatto che la squadra
sia la priorità numero uno», recita il
comunicato diramato da Stoccarda,
ma gli attriti rimangono. Rosberg non
aveva digerito l’eccesso di... difesa di
Hamilton in Bahrain, Hamilton ave-
va rotto ufficialmente un’amicizia che
durava dai tempi del karting a Mona-
co, quando aveva accusato Rosberg di
aver sabotato il suo giro di qualifica.
L’inglese ha utilizzato un colpo basso
sostenendo che Nico «non è un vero
tedesco», Rosberg dal canto suo nel
dopo-Spa aveva ammesso, in un brie-
fing bollente, di aver tenuto apposita-
mente la posizione a rischio inciden-
te per “dimostrare qualcosa”.
Ovvio che ora Hamilton si senta un
po’ separato in casa, straniero in casa
tedesca, e anche per lui si è parlato di
una possibile via di uscita targata
McLaren. Del resto, da Senna e Prost
in giù (ma anche in su, verso Villeneu-
ve e Pironi), la storia della F.1 è piena
di litigi furibondi, di gelosie feroci, di
accuse reciproche fra team e piloti. Se
certi matrimoni di convenienza resi-
stono è, appunto, per convenienza:
economica o tecnica. Ancora più oggi
che il numero dei team appetibili per
un fuoriclasse tende a restringersi
sempre di più. Se Vettel, Alonso e
Hamilton resteranno al loro posto
sarà solo perché sono rassegnati al
male minore. Il matrimonio al tempo
della Formula 1 è sempre stato così:
più che amore, una camera a gas.
Lo straordinario Ricciardo di inizio stagione ha ridimensionato la figura di Vettel alla Red Bull