14
FORMULA 1
FERRARI
Marco Mattiacci è al bivio. Incaricato di
riportare la Ferrari al vertice dopo diverse
stagioni di difficoltà, ha affrontato il primo
approccio con un mondo entusiasmante
ma che porta in dote tantissime responsa-
bilità. E soprattutto, una pressione incredi-
bile per ottenere "tutto subito" quando, nel
mondo reale, i risultati sono frutto di inve-
stimenti e sforzi a lungo termine. In un'in-
tervista esclusiva a Formula1.com, il qua-
rantatreenne romano racconta come è
andata dal GP di Cina ad oggi.
Marco, in politica si tende ad avere
una "luna di miele" di 100 giorni pri-
ma di essere messi sulla brace. I suoi
100 giorni sono finiti, può raccontar-
ci la prima parte dell'esperienza alla
guida della Scuderia Ferrari?
"Posso dire che il futuro è più grande del
passato. Questi 100 giorni sono stati pieni
di curiosità ed entusiasmo e ora, conoscen-
do la F.1 meglio, posso dire che è un mon-
do fantastico, con talenti fantastici, perso-
nalità fantastiche e tanta adrenalina.
Rispetto la competitività di questo mondo
ed il fatto che lavoro per il brand e team più
importante al mondo. La mia missione è di
riportare la Ferrari al top e penso che que-
sti 100 giorni siano stati estremamente uti-
li per capire dove siamo eccellenti e dove
no. Il feeling è estremamente positivo".
Prendersi in carico un team come la
Ferrari è sempre difficile, ma dev'es-
serlo ancora di più in un periodo di
flessione in cui si è sempre oscurati
da aspettative irrealistiche...
"In Ferrari c'è l'ossessione di essere i nume-
ri 1. E quale flessione? La Ferrari negli ulti-
mi anni è sempre stata al top, magari non
vincente ma sicuramente nelle prime posi-
zioni. Quello chemi è stato chiesto è di dare
una leadership e una nuova visione alla
Ferrari, stabilendo un modello differente
per costruire la Scuderia del futuro. Sicura-
mente per essere vincenti, ma anche per
capitalizzare al meglio quella che è la squa-
dra più potente al mondo".
E' stato "paracadutato" alla guida
della Ferrari. A posteriori avrebbe
comunque accettato?
"Sicuramente, sono molto più motivato.
Sono sempre stato paracadutato. Nella mia
corta carriera, ogni due o tre anni sono
sempre stato chiamato a gestire situazioni
difficili per rimetterle in piedi. Sono felice
che l'azienda mi mantenga in questo tipo di
responsabilità. Sono sempre più entusiasta
ogni volta che vengo criticato, che il team
viene criticato. E' come un sistema di recu-
pero energia. Ne tiriamo fuori nuova moti-
vazione! Ogni giorno trovo nuove motiva-
zioni e sono 100 volte più determinato di
quando ho iniziato in Cina".
