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Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
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18 maggio 1942 n.1369
L’editoriale
TUTTI SULL’ATTENTI
ARRIVA PUTIN
Stefano Semeraro
Arriva Vladimir Putin e il GP quasi si blocca. Comunque si
volta, si inchina, si prostra, quando al giro n.39 il Presi-
dente piomba sul circuito. Ecclestone lo accoglie come fos-
se un Papa, lo abbraccia, gli sussurra all'orecchio, lui gon-
gola felice davanti alle telecamere e ai tanti fans che inve-
ce di indossare le magliette dei team hanno il suo faccione
stampato sopra. «Putin? Potrebbe guidare l'Europa o gli
Stati Uniti», sostiene Bernie il Supremo, famoso peraltro
per le sue frasi di ammirazione Adolf Hitler. Peccato che
gli Usa e l'Europa da mesi abbiano sanzionato la Russia di
Putin per ciò che sta succedendo in Ucraina. Ma al mon-
do della F.1 – anzi, dello sport in generale – questo impor-
ta poco o nulla. Il business sopra tutto. Già le Olimpiadi,
sempre disputate a Sochi, il resort fatto costruire dagli oli-
garchi, erano state uno spot per le ambizioni da Zar di
Putin, la F.1 è un altro fiore all'occhiello della sua propa-
ganda continua e martellante. Il vero protagonista della
domenica di Sochi, parecchio soporifera in pista, così è sta-
to lui, con i suoi atteggiamenti da uomo forte, da dittatore
soft, amato dal popolo e temuto dai nemici. Ecclestone ha
anche chiesto il silenzio assoluto durante l'inno russo: guai
a disturbare il padrone di casa. Del resto la Russia sborsa
31 milioni di euro all'anno per avere il Gp a Sochi, voglia-
mo parlarne? Pare fra l'altro che nel weekend Putin abbia
ordinato a oltre 17 mila soldati di fare rientro dalla zona
del conflitto, una operazione simpatia che dovrebbe servi-
re anche a limitare i danni delle sanzioni, che si stanno
rivelando drammatici per l'economia di Mosca. E così
anche i piloti hanno dovuto inchinarsi, rendere omaggio e
sorridere all'uomo che promulga leggi omofobe e zittisce
le opposizioni. Lewis Hamilton, che in passato si era pro-
nunciato a favore delle sanzioni, ha provato a ignorarlo nel
dopo gara, ma sul podio, quando Putin si è presentato –
non tanto a sorpresa – a premiarlo, ha dovuto fare buon
viso a cattivo gioco e stringergli la mano, e sostenere che
“incontrare il Presidente è stato cool, un'esperienza quasi
surreale. Però io non gli ho parlato molto, lui era impegna-
to soprattutto con quelle ragazze che stavano lì dietro...».
Hamilton ha vinto la gara, ma tutto il Circus ha perso un
po' la faccia. Putin, invece, il suo carissimo spot se l'è gio-
cato decisamente bene.
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