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FORMULA 1
KEKE E NICO ROSBERG
Carlo Baffi
La F.1 muove alla volta di Abu Dhabi per
l’ultimo round della stagione, che assegne-
rà la corona mondiale 2014. Un duello tut-
to targato Mercedes, che ha contraddistin-
to la stagione fin dalle prime battute. Lewis
Hamilton, il leader della classifica, può
contare su un margine considerevole di 17
punti, che però non lo mette al sicuro da
eventuali problemi. Nico Rosberg invece,
non ha più nulla da perdere. Con il doppio
punteggio in palio si accinge a lanciare l’ul-
timo assalto ad un titolo con cui emulereb-
be l’impresa del padre Keke. Nico sarebbe
il secondo figlio d’arte a laurearsi mondia-
le come il padre; prima di lui è toccato a
Damon Hill, figlio di Graham, a trionfare
con la Williams-Renault nel 1996.
MISSION
IMPOSSIBLE
Eppure, se si dovesse fare un confronto tra
Nico e Keke, emergerebbe un dato a dir
poco paradossale. Rosberg junior è chia-
mato ad affrontare una missione quasi
impossibile, malgrado abbia conquistato
nel campionato in corso 5 vittorie, 10
secondi posti ed un terzo. Ben 16 podi su 18
G.P., e solo 2 ritiri. Rosberg senior invece,
si presentò alla vigilia dell’ultima gara del
1982 a Las Vegas, teatro del G.P. Usa, con
all’attivo due terzi posti, tre secondi e, udi-
te udite, una sola vittoria. Con 6 podi su 16
G.P., Keke era leader con 39 punti e 9 lun-
ghezze di vantaggio sul suo avversario più
vicino, il nordirlandese John Watson, del-
la McLaren Ford, forte di 2 vittorie, due
piazze d’onore ed un terzo posto. Certo,
stiamo parlando di due epoche molto lon-
tane, e diverse, e di un mondiale, quello del
1982, condizionato da eventi tragici che
rimescolarono completamente le carte in
tavola. Ovviamente lungi da noi togliere
meriti al baffuto padre di Nico, il cui ruoli-
no di marcia costante merita un approfon-
dimento. Figlio di un chirurgo veterinario,
Keke, classe 1948, si cimenta coi kart sin da
giovanissimo, scoprendo di avere delle
qualità invidiabili che lo spingono a prose-
guire l’avventura in pista. L’esordio in F.1
avviene nel 1978 al G.P. del Sud Africa su
una Theodore. Dopo ATS, Wolf e Fittipal-
di, Rosberg approda alla Williams proprio
nel 1982 dove fa coppia con il veterano Car-
los Reutemann, che si ritirerà dalla F.1
dopo i primi due G.P. Una stagione che
vede contrapposti i motori turbo che spin-
gono Renault e Ferrari, agli aspirati meno
potenti, in dotazione ai team inglesi. Un
campionato che inizia all’insegna delle
polemiche, quando a Kyalami i piloti
minacciano di scioperare per la questione
delle superlicenze. E che prosegue con la
guerra tra la Federazione di Balestre e la
Foca di Ecclestone che raggruppa i costrut-
tori d’oltre Manica. Rosberg inizia con un
5° posto in Sud Africa a cui segue però la
squalifica in Brasile. Williams, Brabham,
Lotus, McLaren e Arrows vengono infatti
escluse dall’ordine d’arrivo per via dei ser-
batoi per il raffreddamento ad acqua dei
freni, riempiti soltanto prima delle verifi-
che. Uno stratagemma escogitato al fine di
rendere le vetture più leggere in corsa e
fronteggiare così la concorrenza dei moto-
ri sovralimentati. Alla terza gara in pro-
gramma negli Stati Uniti, sulle strade di
Long Beach, Keke giunge secondo dietro a
Niki Lauda, al rientro dopo due anni di
inattività. Si arriva così ad Imola, un
appuntamento che rappresenterà un vero e
proprio punto di svolta. Sul circuito in riva
al Santerno, va in scena un G.P. dimezzato,
con solo Renault, Ferrari e Tyrrell tra i top
team. Una gara che vede al via 14 piloti ed
in cui si consuma la faida tra i ferraristi Vil-
leneuve e Pironi. La vittoria del francese è
un tradimento irreparabile per Gilles. Un
fatto che avrà tragiche conseguenze nelle
prove del G.P. del Belgio, l’8 maggio a Zol-
der con l’incidente mortale del funambolo
canadese, in seguito alla collisione con la
March di Jochen Mass. Il Cavallino perde
uno dei suoi piloti di punta, ma la malasor-
te non ha purtroppo finito di accanirsi su
Maranello. Ancora nel corso delle prove del
sabato, questa volta adHockenheim, la ros-
sa numero 28 di Pironi, si schianta contro
la Renault di Alain Prost. Nell’urto violen-
tissimo Didier ci rimette le gambe e chiude
per sempre la sua carriera automobilistica:
il transalpino perderà poi la vita in mare, a
bordo di un off-shore, nel 1987. Ma tornia-
mo al dramma del G.P. di Germania. la Fer-
rari perde nel giro di qualche mese anche il
suo secondo alfiere e per di più con ottime
possibilità di lottare per il titolo, visto i
risultati ottenuti con l’ottima 126C2 di
Mauro Forghieri, dotata di un V6 turbo da
600 CV. A conferma della validità del pro-
getto, il Cavallino si aggiudicherà il mon-
diale costruttori grazie ai punti conquista-
ti da Mario Andretti e Patrick Tambay, i
nuovi driver ingaggiati da Maranello. Ma
l’assenza forzata di Pironi finisce inevitabil-
mente col favorire Watson, Prost e lo stes-
so Rosberg.
Il finnico conquista nel frattempo un altro
secondo posto in Belgio, chiude 4° a
Detroit, sale sul terzo gradino del podio in
Olanda a Zandvoort ed è 5° in Francia.
Patisce per contro tre ritiri, rispettivamen-
te a Monaco, in Canada, nella corsa segna-
ta dal tragico incidente in cui resta vittima
Riccardo Paletti e in Gran Bretagna a
Brands Hatch.
I DUELLI
DI KEKE
Sarà proprio dalla Germania che Keke
muoverà i passi decisivi verso la vittoria
finale. Dopo il terzo posto sul tracciato
tedesco, è protagonista di un duello che
culmina nella volata al fotofinish in
Austria. Sul circuito dell’A1 Ring, viene
battuto infatti dalla Lotus guidata dal com-
pianto Elio De Angelis. Una vittoria sfug-
gita per soli 125 millesimi, ma che arriva
due settimane dopo a Digione. Il 29 ago-
sto, sulla pista francese sede del G.P. di
Svizzera, Rosberg parte dall’8a posizione,
preceduto anche dal compagno, l’irlande-
se Derek Daly, ma grazie alla sua tenacia
inizia a risalire, mentre le Renault di Prost
e Arnoux sono saldamente in testa. Al 49°
degli 80 giri previsti, il finlandese è terzo;
non molla e a 6 tornate dalla conclusione