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ta di qualcuno potrebbe risultare determi-

nante in questo di finale, per di più sul

tracciato tortuoso ricavato dal parcheggio

del Caesars Palace dove il caldo la fa da

padrone. La griglia di partenza vede però

in prima fila le due Renault di Prost e

Arnoux, subito dietro, Alboreto su Tyrrell

e Cheever su Ligier. Rosberg è 6° precedu-

to da Patrese, mentre Watson è solo 9°,

Lauda addirittura 13°.

LA DEDICA

A PETERSON

Quando scatta la gara, in Italia sono le 22.

Prost e Arnoux prendono la testa seguite

dal nostro Alboreto. Keke però resta sem-

pre in zona punti e anche quando viene

superato da un arrembante Watson non si

perde d’animo. L’unico rischio, si materia-

lizza quando Andretti perde il controllo

della sua Ferrari per un problema alla

sospensione posteriore, ma il finlandese è

a distanza di sicurezza. Alla fine trionfa

Alboreto, davanti a Watson e Cheever.

Lauda s’è ritirato e Rosberg, saldamente

quinto, può tagliare il traguardo con le

mani alzate. E’ il ventesimo pilota, nonché

primo finnico a vincere il titolo mondiale

in 33 edizioni disputate. La cerimonia ha

luogo sul podio insieme ai primi tre classi-

ficati, con tanto di corona d’alloro sul capo

di Keke alla presenza della pop star Diana

Ross. Seppur di temperamento nordico,

Keke non nasconde la sua gioia. Chissà se

a inizio stagione pensava di raggiungere un

obiettivo di tale portata. Tra le leggende

metropolitane c’è quella che narra di un

bookmaker inglese che avrebbe fissato in

400 a 1 la quota di Rosberg campione del

mondo; e di un giornalista, sempre d’oltre

Manica, che dopo aver giocato una decina

di sterline abbia iniziato a costruirsi la casa

con la somma vinta. Di fronte ai taccuini

dei giornalisti, dopo aver dedicato il suc-

cesso a se stesso, Keke rende omaggio ad

un altro pilota scandinavo scomparso

qualche anno prima: “Tengo a ricordare un

grande maestro, il quale solo per sfortuna

non ha avuto questa soddisfazione: parlo

di Peterson. E’ incredibile che Ronnie non

abbia ottenuto quello che ho avuto io

essendo meno bravo di lui”. Frasi enco-

miabile che forse rendono meno burbero

un personaggio, che non ha mai amato sta-

re sotto i riflettori. Ora la parola passa a

Rosberg jr, chiamato domenica prossima,

nel Golfo Persico, a sfoderare quella natu-

ra di attaccante, sbandierata 32 anni fa

proprio da papà Keke alla vigilia dell’ulti-

ma sfida. Allora coraggio, Nico!

arpiona il secondo posto infilando Arnoux.

Arriviamo così al penultimo giro. La Wil-

liams è ormai in scia alla gialla Renault;

solo qualche tornante per studiare l’avver-

sario ed ecco che Keke sferra l’attacco vin-

cente che gli assicura la vittoria e la testa

della classifica con 42 punti. Dietro di lui,

quando mancano due tappe alla fine, ci

sono Pironi, da tempo fermo a 39, Prost a

31, Lauda e Watson a 30. Nel successivo

G.P. d’Italia però si rifà sotto Watson, 4°

dietro la coppia di ferraristi Andretti-Tam-

bay e ad Arnoux, il vincitore; Rosberg è

invece 8° fuori dai punti che premiano i

primi 6. Per la resa dei conti, il Circus vola

oltre Oceano, in quel di Dallas, teatro l’an-

no prima di un altro duello iridato, quello

fra Piquet e Reutemann. Ma se nel 1981, è

stata la Brabham a gioire ai danni della

Williams, ora la scuderia di Sir Frank e

Patrick Head è più avvantaggiata e non più

indebolita da lotte intestine. Il favorito è

ovviamente Rosberg viste le 9 lunghezze di

vantaggio su Watson (gli stessi punti asse-

gnati al vincitore), ma una minima chance

è riservata pure all’altro pilota di casa

McLaren, ossia Lauda. Malgrado i 12 pun-

ti dalla vetta, l’austriaco potrebbe rientra-

re in gioco qualora vincesse e Rosberg

rimediasse uno zero. A quel punto sareb-

be necessario attendere il martedì succes-

sivo alla gara, quando il tribunale sportivo

Fia deciderà in merito all’appello presen-

tato dall’austriaco dopo la squalifica subi-

ta in Belgio. La sua McLaren sottopeso gli

è infatti costata 4 punti che, se ridati,

potrebbero fargli guadagnare la terza coro-

na iridata. Secondo alcuni, un mondiale

assegnato a tavolino sarebbe il degno fina-

le di un campionato vissuto all’insegna

delle lotte politiche.

Comunque sia alla vigilia della corsa,

Rosberg dichiara apertamente di puntare

a finire la gara in zona punti. “Se non aves-

si la necessità di piazzarmi fra i primi sei,

gareggerei per vincere. Sono invece

costretto a fare il ragioniere mio malgrado

e contro la mia natura”. Per agevolare il

compito di Keke, si scoprirà, la Williams

doterà il suo pilota di una radio ricetra-

smittente, collaudata a Monza, con cui

potrà ricevere informazioni e parlare diret-

tamente col box mentre guida, attraverso

un interfono posto nel casco. Il duo McLa-

ren è però di tutto rispetto, Watson e Lau-

da vantano maggiore esperienza che a det-