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NASCAR
GARA A HOMESTEAD
FINALMENTE HAP
Marco Cortesi
Sono passati quasi quattordici anni da
quando un ragazzo di Bakersfield, Califor-
nia, si è seduto al volante di quella che fino
alla settimana prima era una delle vetture
più celebri del mondo NASCAR, in quella
che allora era la Winston Cup Series. Dopo
lamorte di Dale Earnhardt aDaytona 2001,
Richard Childress aveva deciso, a sorpresa,
di promuovere il suo pilota, Kevin Harvick,
in Busch Series affidandogli di fatto la gui-
da del suo teamed un'eredità pesantissima.
E ad Harvick, c'erano volute meno di tre
settimane per conquistare il primo succes-
so. Un'affermazione clamorosa che aveva
dato il via ad una fulgida carriera nellamas-
sima serie Stock Car. Finalmente, dopo
quasi tre lustri, 28 vittorie ed un cambio di
team, Harvick è riuscito all'Homestead-
Miami Speedway a conquistare il suo pri-
mo titolo. Ormai trentottenne, ma dallo
spirito sempre giovane e positivo, "Happy",
questo il suo nickname, ha corso in modo
eccezionale, mostrando tutto il suo poten-
ziale al termine di un anno in cui, nono-
stante una serie incredibile di difficoltà
meccaniche di ogni tipo, è sempre rimasto
tra i più forti, se non il più forte. Tony Ste-
wart e Gene Haas ci hanno visto ancora
lungo, accogliendo un talento certo, ma che
aveva molta voglia di cambiare. Ragazzo
semplice, appassionato di golf e wrestling,
Harvick si è sentito subito a casa e ha ripa-
gato ampiamente la fiducia.
NEWMAN VICINO
AL COLPACCIO
Chiamato a sostituire proprio Harvick in
casa Childress, Ryan Newman è andato
vicinissimo al colpaccio dopo essere arriva-
to alla finalissima in Florida da outsider.
Senza nemmeno una vittoria al suo attivo,
è sempre riuscito a sfangarla nonostante
proprio sui successi la nuova Chase For The
Cup avesse puntato tutto. E forse solo la
decisione di mettere due gomme nuove
anziché quattro all'ultimo pit-stop gli ha
negato l'attacco decisivo, quantomeno per
provarci.
QUANTI RIMPIANTI
PER HAMLIN E LOGANO
Da dimenticare la giornata degli altri due
componenti del ristretto circolo di conten-
denti alla Sprint Cup. Nonostante avesse-
ro costantemente lottato per le posizioni
di testa, Denny Hamlin e Joey Logano si
sono visti fermare da due disguidi in pit-
lane. Il primo non è stato chiamato ai box
per l'ultima sosta. Una tattica suicida,
dato che nel finale, con gomme vecchie, è
stato risucchiato dal gruppo finendo set-
timo e vedendo sfumare ogni speranza
sua, del Joe Gibbs Racing e della Toyota.
Logano ha invece pagato un errore dei
meccanici proprio in occasione dell'ulti-
mo passaggio in pit-lane, quando la sua
Ford Fusion è caduta dal martinetto sol-
levatore perdendo tantissimo tempo. Ad
aumentare la delusione il fatto che, nono-
stante il sedicesimo posto al traguardo,
con il format di campionato in uso sino
allo scorso anno avrebbe vinto il campio-
nato.
Quasi 14 anni dopo il suo arrivo in Sprint Cup come sostituto
di Earnhardt Jr, Harvick conquista il suo primo titolo con una vittoria
spettacolare sull’ovale che sorge alle porte di Miami