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WTCC
GARE A MACAO
Dario Sala
Photo 4
Con le gare di Macao, l'edizione 2014 del
WTCC può passare agli archivi. Sul circui-
to “Da Guia” si è conclusa la stagione che
ha incoronato José-Maria Lopez e la Citro-
en che anche sul tracciato cittadino asiati-
co hanno fatto valere la loro legge. La vit-
toria in gara uno, ottenuta dal nuovo cam-
pione del mondo, ha confermato una volta
di più la superiorità del pilota argentino che
ha coronato nel modo migliore una stagio-
ne indimenticabile. La stessa che, seppure
in proporzione ridotta, ha vissuto la Lada.
Nessuno all'inizio dell'anno avrebbe pro-
nosticato la vittoria. Ne sono arrivate due.
L'ultima proprio a Macao sempre con Rob
Huff diventato ormai per tutti Mister
Macao in virtù delle sette vittorie ottenute
su questa pista magica. Un circuito unico
che molto probabilmente ha finito il suo
rapporto con il mondiale Turismo. Manca
ancora l'ufficialità, ma nel paddock tutti
davano ormai per scontato l'addio a questa
gara. Un peccato perché (e su questo non
c'è dubbio) a perderci sarà il WTCC. Macao
con la sua storia continuerà sempre a scri-
vere pagine leggendarie del motorsport.
Che non comprenderanno più il mondiale
Turismo.
IL CAMPIONE
ENTRA NELL’OLIMPO
Il circuito di Macao ha sempre detto molto
se non tutto, sulle qualità dei piloti. Avere
una super macchina conta moltissimo è
chiaro, ma alla fine è uno dei pochi posti
rimasti dove il pilota riesce ancora a fare la
differenza. Essere il più veloce, senza sba-
gliare mai una volta non è da tutti. Lopez
ha conosciuto il circuito solamente giovedì
in occasione del test. Non gli ha dato del tu.
Lo ha rispettato come si conviene ad una
leggenda, cercando nel contempo di carpir-
ne i segreti. Chilometro dopo chilometro lo
ha capito e sessione dopo sessione ha
migliorato il suo feeling con la pista fino ad
arrivare a domarlo. In qualifica ha stampa-
to la pole, cosa di per sé già rimarchevole e
inaspettata, e poi in gara è arrivata una vit-
toria sonante che non ha consentito repli-
che a nessuno. Un successo, il decimo sta-
gionale, che lo ha proiettato nell'olimpo del
WTCC. Si perché a dieci vittorie nessuno ci
era mai arrivato, neppure i campioni tanto
celebrati. In un anno Lopez ha debuttato,
vinto il mondiale, ottenuto dieci vittorie e
sbancato Macao dimostrando una volta di
più quelle qualità già messe in mostra
quando correva nelle formule. Dati questi
che hanno messo in mostra come il WTCC
sia probabilmente arrivato alla soglia di un
cambio generazionale. L'esempio di Lopez
probabilmente spingerà altri a puntare sui
giovani che hanno terminato il ciclo nelle
formule. Queste macchine poi, con più
potenza e più carico aerodinamico che non
necessitano più anni di esperienza per
saperle guidare come si deve, hanno allar-
gato il bacino di utenza. Il WTCC sembra
quindi avere tutto per poter cominciare
questo processo. Non avverrà subito, ma la
strada è tracciata. Finalmente, verrebbe da
dire.
IL RECORD
DI HUFF
A Macao però, non ha brillato solamente
Lopez. Anche la Lada ha vissuto il suo
momento di gloria. Arrivata all'ultima gara,
la Granta, ha regalato agli uomini guidati
da Viktor Shapovalov un'altra vittoria dopo
quella di Pechino. Rob Huff, si è visto offri-
re la vittoria per un problema tecnico
occorso a Tiago Monteiro, ma questo non
significa che l'inglese non lo abbia merita-
to. Scattato bene, si è insediato al secondo
posto rintuzzando per tutta la gara gli attac-
chi della Citroen di Yvan Muller. Una cosa
non proprio facile. Ma a Macao, Huff si tra-
sforma e così, dopo aver toccato le barrie-
re almeno dieci volte pur di difendere la
posizione, alla fine ha potuto festeggiare il
suo settimo successo su questa pista. Un
risultato incredibile che pochi possono
vantare e che rendono speciale un pilota a
volte sottovalutato.
Bel terzo posto per il giovane Valente in gara 2
Vice campione
si è confermato Muller