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WEC
GARA AD AL SAKHIR
BRUNI-VILANDER
CAMPIONI DI FORZA
Normalmente a questo punto parleremmo
della LMP2, ma questa volta la classe cadetta
dei prototipi deve cedere il passo alla GTE Pro,
dove la gara del Bahrain ha incoronato re Gim-
mi Bruni e Toni Vilander. Secondo in qualifi-
ca, il duo italo-finnico si è portato subito al
comando grazie a uno stint iniziale tiratissimo
del romano, e ha poi combattuto sul filo dei
decimi con l'Aston Martin di Darren Turner e
Stefan Mucke. Il "trenino" si è sganciato solo
quando il muretto Prodrive ha tentato una
strategia alternativa per compensare il consu-
mo superiore della Vantage con un degrado
più contenuto degli pneumatici, ma purtrop-
po per la squadra britannica la tattica non ha
funzionato e a festeggiare sono stati gli uomi-
ni del Cavallino. Un successo di squadra per
l'AF Corse, che è al terzo titolo team consecu-
tivo (non hanno mai perso da quando esiste il
WEC) e, senza nulla voler togliere al bravo
Vilander, un successo dove pesa come un
macigno il talento di Bruni. In un campionato
che oltre a lui vede al via talenti come Mako-
wiecki, Turner, Bergmeister e Lietz si fa dav-
vero fatica a dire chi sia il migliore, ma in que-
sta stagione Bruni ha dimostrato ancora una
volta che se c'è un candidato al titolo di miglior
pilota GT del Mondiale è lui: mai una sbava-
tura, mai un errore sotto pressione e la capa-
cità di sfruttare sempre la macchina all'estre-
mo limite delle prestazioni che può fornire in
quel dato momento. La firma d'autore, il sigil-
lo su un campionato da ricordare, l'ha messa
allo scattare della seconda ora quando, terzo
alle spalle di Turner e Makowiecki, li ha pas-
sati entrambi alla staccata della curva 1 nono-
stante il britannico lo abbia spinto su una tra-
iettoria molto chiusa. Bruni, impassibile, ha
allungato la frenata e forte della traiettoria
interna per il successivo cambio di direzione si
è preso la prima piazza. Bella anche la perfor-
mance di James Calado e Davide Rigon, terzi
di Classe, mentre le Porsche 991 ufficiali di
Olaf Manthey non sono mai state competitive
a causa di una scelta di pneumatici sbagliata
nella prima parte della gara.
Onore anche ai campioni della GTE Am, Poul-
sen ed Heinemeier Hansson, vincitori della
gara insieme a un bravissimoNicki Thiim. Alle
loro spalle hanno chiusoWyatt-Rugolo-Berto-
lini, mentre meno bene è andata a Roda-
Ruberti-Cressoni, penalizzati da un contatto
con l'Aston Martin di Fernando Rees a cui è
seguito anche uno stop and go per Roda.
THRILLER IN LMP2
SMP, CHI LA FA L’ASPETTI
Se in LMP1 il guasto sulla numero 8 è stato una
sorpresa, la LMP2 non è stata dameno in quan-
to a colpi di scena. Il primo, che sembrava aver
già chiuso il campionato, è arrivato al primo giro
quando Kirill Ladygin ha colpito con la sua Ore-
ca SMP l'angolo posteriore destro della Ligier-
Nissan della G-Drive guidata da Olivier Pla. Il
danno alla sospensione che ne è conseguito ha
costretto il francese a una sosta di quattro giri
per riparare la sospensione, contrattempo che
sembrava aver regalato il titolo suunpiatto d'ar-
gento a Sergey Zlobin, sull'altra barchetta SMP
condivisa con Nicolas Minassian e Maurizio
Mediani. A un'ora dalla fine, però, la malasorte
si è abbattuta sulla vettura numero 27: prima
Minassian è entrato in contatto con l'Audi R18
di Kristensenmentre il danese lo stava doppian-
do, e nonostante sia stato proprio lui ad avere la
peggio finendo in testacoda, è stato anche pena-
lizzatoconuno stopandgo. Il secondopostonon
pareva comunque a rischio, ma a cambiare le
carte in tavola è arrivata una perdita d'olio dal
cambio, che ha costretto la macchina al ritiro.
Ora così è G-Drive a guidare le danze prima del
Brasile, con Zlobin staccato di 8 punti.