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gli hanno impedito di provarci fino all'ulti-
mo («lo confesso, ho sperato che Lewis
avesse un guaio meccanico») e hanno scip-
pato agli appassionati l'unico motivo d'in-
teresse della gara. «Ma Nico tornerà gran-
de l'anno prossimo – ha voluto consolarlo
Niki Lauda – ne sono sicuro perché può
migliorare ancora in fatto di velocità e per-
formance, lo capisco dagli imput tecnici che
dà agli ingegneri. Sarà una bella lotta fra lui
e Hamilton, e spero che nessuno interferi-
sca...». Insomma, una pacca sulla spalla.
Come quella, mista a una frecciatina, che
gli ha regalato Toto Wolff: «Nico ha vissu-
to un piccolo dramma, perché ci aspettava-
mo di portare due macchine alla fine, e
invece il lato amaro della giornata è che sta-
volta lo abbiamo un po' lasciato nei guai. Se
a rompersi fosse stata la macchina di Lewis
il dramma sarebbe stato anche più grande,
ma questo non ci consola nemmeno un po'.
Anche se razionalmente c'è da chiedersi se,
dopo quella partenza, Nico avrebbe
comunque potuto farcela». Tradotto: scu-
saci, Nico, ma il primo a sbagliare sei stato
tu. Dopo il trionfo dell'inglese è già partita
la lotteria delle anticipazioni, il festival dei
retroscenisti che giurano che l'anno prossi-
mo la Mercedes dopo aver interrotto il lun-
ghissimo digiuno che durava dai tempi di
Fangio vorrà vincere un secondo mondiale
con un pilota tedesco – anche se “finto”,
come dice perfido Hamilton. L'impressio-
ne è che Lewis, come ha dimostrato que-
st'anno, difficilmente si farà mettere i pie-
di in testa, e che di titoli vorrà vincerne
ancora. E che per Rosberg sarà ancora
durissima. Gli anni passano, in F.1 più in
fretta che altrove, e il passaggio da bello, ma
incompiuto, a campione vero Nico, ormai
sulla soglia dei 30 anni, dovrà sudarselo
tutto da solo. Il prima possibile.
“
Bravo Lewis, quest'anno il migliore è stato lui.
Ha corso una grande stagione, a livello davvero alto,
e per me è stato importante dargli battaglia. Per questo
corro in F.1, per sfidare i migliori. Oggi sono dispiaciuto
che non sia andata bene a me, ma la vita è così
ì
”
NICO ROSBERG