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IL RICORDO
JEAN-PIERRE BELTOISE
e facendo parte dello squadrone Enduran-
ce. Con le gare di durata, però, il feeling non
è granché. Vince solo a Buenos Aires nel
1970 e a Parigi nel 1972, due gare fuori cam-
pionato, e a Le Mans colleziona soltanto un
quarto posto e sette ritiri. Clamoroso quel-
lo del 1972, quando il motore della bella
sport blu esplose, fra fuoco e fiamme, all’ini-
zio del secondo giro. L’episodio gli valse il
ritorno a piedi ai box fra i fischi dei tifosi
francesi e la reputazione di sfascia-macchi-
ne. Del tutto immeritata, perché proprio
dopo le prove, Jean-Pierre aveva detto agli
ingegneri di cambiare il propulsore in quan-
to c’era qualcosa che girava storto. Control-
larono tutto a fondo e dissero che era tutto
a posto, ma ebbe ragione Jean-Pierre...
Finita l’avventuraMatra in F.1 nel 1971, tro-
vò rifugio alla BRM, ma il team di Louis
Stanley era ormai in declino. Ciò nonostan-
te, potè centrare un exploit d’antologia e la
sua unica vittoria in GP, a Montecarlo nel
nel 1975. Il quartetto Ligier-Matra-Gitanes-
Elf sta preparando lo sbarco in F.1, con un
ambizioso team che si presenta come una
nazionale francese. Per Jean-Pierre, e per
tutti in Francia, è ovvio che il pilota della
nuova compagine può essere soltanto Bel-
toise, nonostante i 38 anni. Gli viene prefe-
rito il più giovane (e più duttile) Jacques
Laffite. Beltoise si infuria e non le manda a
dire, la levata di scudi in suo favore è una-
nime. Per placare gli animi viene organizza-
to un test-confronto al Castellet, che Beltoi-
se ‘vince’, ma la decisione non cambia. Per
Jean-Pierre è praticamente la fine: lo si rive-
de ancora a LeMans, con leRondeau, e rica-
la nel Superturismo francese, che vince nel
1976 e 77. Correrà ancora fino ai primi ’90,
ma occupandosi più della carriera dei figli
Anthony e Julien e continuando ad essere
uno scomodo pungolo per le istanze sporti-
ve francesi, che criticherà spesso.
Ma parlare di Beltoise implica anche riapri-
re una delle pagine più nere del nostro
sport: Buenos Aires 1971. Anche nel
momento dell’omaggio finale, quella dram-
matica 1000 km del 10 gennaio rimane una
macchia indelebile nel curriculum di JPB.
Una sua scellerata manovra innescò l’inci-
dente e il rogo nel quale perì Ignazio Giun-
ti, la grande speranza dell’automobilismo
italiano di allora, come avete nelle pagine
precedenti.
1972, in una gara segnata dal diluvio univer-
sale. Quel giorno, JPB era in stato di grazia
e il suo particolare modo di guidare si rive-
lò un atout vincente. Dalla seconda fila, sca-
valcò Fittipaldi e Ickx con una partenza per-
fetta, e nessuno lo rivide più sino al podio,
ottanta giri dopo. Un’impresa storica, anche
perché fu l’ultima vittoria di una BRM e la
prima dello sponsor Marlboro. Nella mas-
sima formula, ebbe solo ancora un acuto, un
secondo posto a Kyalami nel 1974, col team
BRM ormai allo sfascio, dopo aver vissuto
un altro dramma a fine 1973, a Watkins
Glen: la morte, praticamente sotto i suoi
occhi, di François Cevert, amico e rivale, ma
soprattutto cognato, visto che Jean-Pierre si
era risposato con la sorella di François, Jac-
queline. Si consolerà in Endurance, dove
arrivano finalmente quattro successi mon-
diali, nella trionfale stagione 1974 della
Matra, insieme a Jarier.
La delusione più grossa la vive fuori pista,
Beltoise in cifre
Nato il 26 aprile 1937 a Boulogne, morto il 5
gennaio 2015 a Dakar.
Spostato con Jacqueline Cevert, 2 figli (Anthony e
Julien)
Moto:
11 titoli di Campione di Francia moto fra il
1961 e il 1964.
F.3:
Campione francese 1965, vincitore del GP
Monaco 1966 e della Temporada argentina 1967
(Matra)
F.2:
Campione europeo 1968
F.1:
86 GP disputati fra il 1967 e il 1974 su Matra e
BRM. 1 vittoria (Monaco 72), 8 podi, 4 giri veloci.
Miglior posizione in campionato:
5° nel 1969. 1
vittoria fuori campionato (JPS Trophy 1972).
Endurance:
4 vittorie nel Mondiale Sport
(Nürburgring, Castellet, Brands Hatch e Watkins
Glen 1974) su Matra; 14 partecipazioni alla 24 Ore
di Le Mans, miglior risultato: 4° nel 1969
Turismo:
Campione francese Production 1977-78
su BMW
Altre vittorie:
Tour de France Auto 1970, 1000 km
Parigi 1969 e 72, 1000 km Buenos Aires 1970, 24
Ore Paul Ricard 1979
Sopra,
Beltoise
con la Matra
al Jarama.
A destra, con
la compagna
di una vita:
la moglie
Jacqueline
Cevert