Background Image
Previous Page  41 / 58 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 41 / 58 Next Page
Page Background

41

ver. Una mossa con cui Ferrari intende

ribadire la paternità della decisone. Ma per

uno strano scherzo del destino, Surtees si

salva ancora. Sotto una pioggia battente, “il

Figlio del Vento”, firma la pole ed in gara

supera la Cooper-Maserati dell’austriaco

Jochen Rindt nel finale e vince la corsa.

Gozzi chiama allora Maranello e Ferrari gli

ordina perentorio:” Sospendi e torna a casa

subito”. Passa quindi una settimana e si

arriva al week-end della “24 Ore di Le

Mans”, in cui Dragoni mette in pratica con

ogni probabilità una strategia che esasperi

ancora di più gli animi e che induca Surte-

es a dare le dimissioni. Una soluzione cal-

deggiata dal Drake. Alla vigilia della mara-

tona della Sarthe, Dragoni riserva a Surte-

es un trattamento a dir poco provocatorio.

Lo multa perché si è seduto nell’abitacolo

della vettura di un compagno di squadra. E

quando vengono definite le coppie in gara,

gli affianca Parkes e Scarfiotti in qualità di

riserva. Una decisione motivata dal fatto

che secondo il direttore sportivo, il britan-

nico potrebbe non reggere i tre turni di gui-

da notturni. Secondo Dragoni, è trascorso

troppo poco tempo dallo schianto di

Mosport. E’ la goccia che fa traboccare il

vaso. Surtees, peraltro autore del miglior

tempo in prova tra i ferraristi, si sente umi-

liato, smentisce pubblicamente Dragoni,

affermando di essere in salute e aggiungen-

do polemicamente:” In realtà, Dragoni non

mi ha più in simpatia e poi preferirebbe far

vincere un pilota italiano.” Una dichiara-

zione di fuoco, a cui il direttore sportivo

risponde con la sospensione dell’inglese,

demandando la decisione finale al Com-

mendatore.

LA SEPARAZIONE NON FA

BENE A FERRARI E SURTEES

L’atto conclusivo ha luogo il martedì suc-

cessivo, con la conferenza stampa ed il

conseguente comunicato. Nè Ferrari, nè

Surtees torneranno in futuro sull’accadu-

to, quasi avessero stabilito un accordo in

segreto. “Big John”, pur non entrando nei

dettagli, confesserà quanto Dragoni rife-

risse a Ferrari informazioni filtrate e

distorte. Ma di fronte alle accuse di spio-

naggio negherà sempre. Per contro, Il

Drake, all’atto della separazione si limite-

rà a dire: ”So quello che perdo, non so

invece quanto perderei se lo confermassi.

E mai valutazione fu tanto soppesata”. In

realtà nessuno, uscirà da vincitore.

Lasciata la Ferrari, la carriera di Surtees,

sarà alquanto parca di soddisfazioni, ecce-

zione fatta per la vittoria nel GP d’Italia

del 1967 al volante della Honda e della

conquista del titolo Europeo di F.2, come

costruttore nel 1972, quando al volante di

una sua monoposto ci sarà un altro cam-

pione delle ruote, l’inglese Mike Hailwo-

od. Surtees diverrà poi costruttore di

monoposto di F.1. Dragoni, lascerà il

Cavallino a fine 1966, per una strana coin-

cidenza, o per altri motivi. Forghieri, nel

suo libro “30 anni di Ferrari e oltre”, darà

una sua versione dei fatti, cercando di sca-

gionare Dragoni e attribuendo la respon-

sabilità del licenziamento di Surtees al

Grande Vecchio. La Ferrari infine, andrà

incontro ad uno dei periodi più opachi

della sua storia. Si dovrà attendere il 1975,

quando Niki Lauda e la 312T, riporteran-

no a Maranello sia il titolo piloti sia quel-

lo costruttori. John Surtees, che lo scorso

11 febbraio ha compiuto 81 anni, resta una

leggenda vivente, grazie al fatto di essere

l’unico pilota ad aver conquistato la coro-

na iridata sia nelle due che nelle quattro

ruote. Risiede vicino a Londra e non è raro

incontrarlo sulle piste d’oltre Manica

nonostante il destino gli abbia portato via

il figlio Henry durante una gara di F.2 a

Brands Hatch nel 2009.

Surtees tra Forghieri e Dragoni