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Stefano Semeraro

La Marussia, o la Manor se preferite, sta lot-

tandoper la sua sopravvivenza.Ma il suopeg-

gior nemico al momento non è la mancanza

di liquidità, bensì un regolamento farragino-

so, al limite del kafkiano, che rischia di vani-

ficare gli sforzi di chi – in fondo – l'anno scor-

so si è guadagnato il diritto a provarci anco-

ra.

La vicenda è complicatissima, e ruota attor-

no ai 45 milioni di dollari che la Marussia si è

sarebbe guadagnata con i due punti conqui-

stati aMonacodallo sfortunatoJulesBianchi.

Molto schematicamente (e trascurando qual-

chedettaglioassai tecnico), il problemaèque-

sto: Manor, cioé il nome originale della scu-

deria - anzi dell'entità, come la definisce con

unpizzicodi humorparanormale il columnist

di Autosport Dieter Rencken – vorrebbe cor-

rere nel 2015, magari saltando le prime tre

gare (come consenteperaltro il regolamento),

usando i premi che le spettano per costruire

in fretta e in furia una vettura in regola con le

nuove norme. E per convincere tutti, ha già

pagato la tassa d'iscrizione base di 500 mila

dollari.

Ovviamente non tutti i team sono d'accordo,

e sostengono che non disponendo al momen-

to di una monoposto omologata ai regola-

menti 2015, la Manor non può far parte del

Circus. E che, punto essenziale, i soldi che ha

guadagnato la Marussia l'anno scorso vanno

ridistribuiti tra gli altri team. Ron Dennis nei

mesi scorsi aveva proposto di permettere,

previo qualche leggera modifica, di correre

nel 2015 anche alle vetture omologate per il

2014,mentre sul frontedel no sarebbero atte-

state Mercedes e Ferrari (e la maggioranza

dello Strategy Group) che puntano prima o

poi a schierare una terza macchina. Il tutto

mentre Il Circus è alle prese con un epocale

calo di credibilità e la Commissione Europea

ha deciso di investigare nel groviglio assai

poco chiaro che lega F.1, FIA e FOM.

A rimetterci dalla linea dura sarebbero

soprattutto gli azionisti e i creditori della

Marussia (o Manor). A ottobre la ormai ex

scuderia è entrata infatti in regime di ammi-

nistrazione controllata, e ora potrebbe veder-

si sottratta i soldi che si è guadagnata in pista

e che dovrebbero servire quantomeno a ripia-

nare i debiti e mettere a posto i conti. Le ulti-

me notizie sono che la FIA ha deciso di man-

tenere aperta il più a lungo possibile la lista

dei partenti per laprossima stagione, inmodo

da concedere alla Manor ancora tempo per

risolvere le sue difficoltà economica. La

Manor, a sua volta, ha annunciato di avere

avviato seri contatti con alcuni investitori, e

di voler uscire dall'amministrazione control-

lata a fine febbraio. Insomma, a unmese dal-

l'inizio del Mondiale, siamo ancora in mezzo

allapalude, enessunosaconprecisionequan-

ti team e quante macchine saranno presenti

nel 2015 sulla griglia. Una cosa è certa, però:

la F.1 non ci sta sicuramente guadagnando in

popolarità e trasparenza. Sempre ammesso

che questo interessi ai padroni del vapore...

DO MARUSSIA