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Vi dirò la verità su come Sebastian Vettel è arrivato in Ferrari.
Nell’estate, quando abbiamo saputo che Alonso avrebbe lasciato, ci siamo
guardati in giro. Allora ho deciso di chiamare una cara amica, Sabine Kehm,
manager di Schumacher, che conosce bene Sebastian. Gli abbiamo presentato
i programmi della Ferrari, gli abbiamo descritto il tipo di clima che avremmo
voluto creare nella squadra, e a lui questo è piaciuto. Poi il presidente
Marchionne lo ha chiamato direttamente, per formalizzare la situazione.
Questo ultimo contatto è arrivato dopo il GP di Sochi
”
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Ho visto Kimi sorridere, parlare con i ragazzi. L’ho visto sdraiato a
terra che guardava sotto la macchina. Gli ho chiesto se stesse bene e mi ha
risposto che lui era un meccanico! Kimi è entusiasta, è un ragazzo pronto a
questa nuova avventura e sa che la squadra lavora per lui
”
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Si parla di responsabilità dei tecnici, motoristi e progettisti.
Qui l’unica responsabilità è la mia, me ne sono assunto il peso sin
dal mio arrivo e vedremo i risultati che conquisteremo. Non c’è l’opera di
Mattiacci, non c’è l’opera di Marchionne o quella di Arrivabene.
C’è solo la Ferrari, è questo quello che conta
”
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Quando sono arrivato non c’era comunicazione interna, c’era tensione.
Ognuno guardava al suo gruppetto e non si interagiva. Adesso i piloti si parlano,
si completano. Sono rivali in pista, ma tolto il casco lavorano insieme
La verità su Vettel
Un Raikkonen inedito
Un messaggio... ad Alonso
Prima di tutti, la Ferrari