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sdoganato il concetto di ibrido o elettrico come possibile alter-
nativa normale. Basta guardarsi in giro. Le macchine ibride o
elettriche sono in buona parte del tutto peculiari, fatte per
voler dimostrare a tutti i costi di essere il futuro, quando forse
dovrebbero già essere il presente: e la componente a cui
si fa più appello nel venderle è ancora il senso di auto-
soddisfazione pseudo-ambientalista di chi compra.
E' questa la vera ragione per cui non è ancora
possibile trasferire il concetto nelle gare,
campo in cui è invece la prestazione pura
che deve, o dovrebbe, fare la diffe-
renza. Servono idee credibili per il
pubblico prima di iniziare a spingere
dei concetti ancora non condivisi e
sdoganati. L'esempio contrario arriva
in questi mesi da Elon Musk, geniale mi-
liardario creatore del marchio Tesla.
Musk ha capito che, per sfondare, l'elet-
trico dovrà misurarsi con lo stesso metro
delle tecnologie più tradizionali. E oc-
corre sfornare vetture che prima di tutto
siano belle, affascinati e veloci, inserire
una modalità smodata per andare da 0 a 100
in 3,9 secondi solo per il gusto di farlo? Perché
no? Solo per il gusto di farlo. Come capita con le
corse. L'accettazione dell'impatto ambientale
come elemento del motorsport, e magari un
giorno della Formula 1, non passerà con un
cambiamento imposto dall'alto, per soddi-
sfare costruttori miopi. Passerà con una vera
maturità tecnica e commerciale.
e per... verdi