44
INDYCAR
Gara a St. Petersburgh
Marco Cortesi
Per Juan Pablo Montoya, la prima tappa dell'IndyCar 2015 è stata
una liberazione, oltre che una rivincita. Proprio a St.Petersburg lo
scorso anno erano emersi una serie di problemi di riadattamento
alle ruote scoperte, che l'avevano portato, su un tracciato scono-
sciuto, a lottare nelle retrovie mentre Will Power andava a con-
quistare il successo. Stavolta, pur se con un po' di fortuna, la sua
prestazione è stata notevole, permettendogli di mettere in luce
anche la natura da mastino. Power è stato di un altro pianeta, poco
da dire. A metà gara è perfino riuscito ad infilare quattro vetture
in un solo re-start, allontanandosi sempre con facilità. A costargli
carissimo un problema ai box nel corso dell'ultima sosta, che ha la-
sciato scappare il compagno. Power ha iniziato una furiosa ri-
monta, e in un attacco deciso, con risposta altrettanto veemente
di Montoya, ha avuto la peggio, rovinando una bandella. Comun-
que, ha evitato di combinare disastri, incassando un secondo
posto che sicuramente gli tornerà utilissimo in seguito.
Chevrolet domina
Aerokit in pezzi
In Chevrolet si sono portate davanti sei vetture, ma in realtà il con-
fronto tra costruttori non è stato così rilevante. A far la vera diffe-
renza, la forma strepitosa del Capitano e dei suoi, e le
contemporanee difficoltà dei teamAndretti e Schmidt. Entrambe
le scuderie sono sembrate in crisi di assetto, e lo stesso è capitato
a Scott Dixon che, rallentato da un sovrasterzo, ha pagato anche
un problema tecnico. Ma a St.Petersburg, l'unica speranza era re-
stare fuori dai gai, dato che i nuovi aerokit hanno portato al risul-
tato che ci si aspettava. Ovvero pezzi che volavano ovunque,
rompendosi facilmente anche per via della poca esperienza e mi-
sura dei piloti nelle fasi di apertura gara. Tony Kanaan, tenendosi
fuori dai guai, ha chiuso terzo davanti ad Helio Castroneves e
Simon Pagenaud. Ma addirittura c'è chi di ali ne ha rotte due,
come Jack Hawksworth, poi miracolosamente riuscito a far fun-
zionare la strategia e chiudere in top-10.
Filippi roccioso
Coletti sfortunato
Top-10 anche per Luca Filippi, bravissimo nella gestione delle varie
fasi di corsa. Nonostante la perdita dei flick-up anteriori nelle con-
citate fasi iniziali, è stato roccioso, mettendosi dietro con facilità il
compagno al CFH Racing Josef Newgarden. Un problema di con-
sumo nel finale ha costretto Stefano Coletti ad una sosta a quat-
tro giri al termine. Il monegasco del team KV aveva disputato
un'ottima prova recuperando dalle retrovie senza commettere er-
rori. Un risultato eccellente, alla prima esperienza su un tracciato
come quello di St. Petersburg che, stretto ed insidioso, sembra
fatto apposta per mettere KO i rookie. Per lui, come per Filippi, a
prevalere è stata comunque la capacità, emersa chiaramente, di
poter lottare alla pari con i rivali diretti e, magari contando su ul-
teriori passi avanti in qualifica, impensierire i primi. Delusione per
Simona De Silvestro, che ha tamponato James Jakes venendo pe-
nalizzata, mentre Francesco Dracone ha positivamente impressio-
nato, migliorando i propri tempi in maniera consistente prima di
essere costretto al ritiro. L'IndyCar si sposterà ora al nuovo NOLA
park di NewOrleans, un tracciato che proprio per i piloti con meno
esperienza potrà dare il vantaggio di partire alla pari.
Sfortunato Francesco Dracone