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INDYCAR

Gara a St. Petersburgh

Marco Cortesi

Per Juan Pablo Montoya, la prima tappa dell'IndyCar 2015 è stata

una liberazione, oltre che una rivincita. Proprio a St.Petersburg lo

scorso anno erano emersi una serie di problemi di riadattamento

alle ruote scoperte, che l'avevano portato, su un tracciato scono-

sciuto, a lottare nelle retrovie mentre Will Power andava a con-

quistare il successo. Stavolta, pur se con un po' di fortuna, la sua

prestazione è stata notevole, permettendogli di mettere in luce

anche la natura da mastino. Power è stato di un altro pianeta, poco

da dire. A metà gara è perfino riuscito ad infilare quattro vetture

in un solo re-start, allontanandosi sempre con facilità. A costargli

carissimo un problema ai box nel corso dell'ultima sosta, che ha la-

sciato scappare il compagno. Power ha iniziato una furiosa ri-

monta, e in un attacco deciso, con risposta altrettanto veemente

di Montoya, ha avuto la peggio, rovinando una bandella. Comun-

que, ha evitato di combinare disastri, incassando un secondo

posto che sicuramente gli tornerà utilissimo in seguito.

Chevrolet domina

Aerokit in pezzi

In Chevrolet si sono portate davanti sei vetture, ma in realtà il con-

fronto tra costruttori non è stato così rilevante. A far la vera diffe-

renza, la forma strepitosa del Capitano e dei suoi, e le

contemporanee difficoltà dei teamAndretti e Schmidt. Entrambe

le scuderie sono sembrate in crisi di assetto, e lo stesso è capitato

a Scott Dixon che, rallentato da un sovrasterzo, ha pagato anche

un problema tecnico. Ma a St.Petersburg, l'unica speranza era re-

stare fuori dai gai, dato che i nuovi aerokit hanno portato al risul-

tato che ci si aspettava. Ovvero pezzi che volavano ovunque,

rompendosi facilmente anche per via della poca esperienza e mi-

sura dei piloti nelle fasi di apertura gara. Tony Kanaan, tenendosi

fuori dai guai, ha chiuso terzo davanti ad Helio Castroneves e

Simon Pagenaud. Ma addirittura c'è chi di ali ne ha rotte due,

come Jack Hawksworth, poi miracolosamente riuscito a far fun-

zionare la strategia e chiudere in top-10.

Filippi roccioso

Coletti sfortunato

Top-10 anche per Luca Filippi, bravissimo nella gestione delle varie

fasi di corsa. Nonostante la perdita dei flick-up anteriori nelle con-

citate fasi iniziali, è stato roccioso, mettendosi dietro con facilità il

compagno al CFH Racing Josef Newgarden. Un problema di con-

sumo nel finale ha costretto Stefano Coletti ad una sosta a quat-

tro giri al termine. Il monegasco del team KV aveva disputato

un'ottima prova recuperando dalle retrovie senza commettere er-

rori. Un risultato eccellente, alla prima esperienza su un tracciato

come quello di St. Petersburg che, stretto ed insidioso, sembra

fatto apposta per mettere KO i rookie. Per lui, come per Filippi, a

prevalere è stata comunque la capacità, emersa chiaramente, di

poter lottare alla pari con i rivali diretti e, magari contando su ul-

teriori passi avanti in qualifica, impensierire i primi. Delusione per

Simona De Silvestro, che ha tamponato James Jakes venendo pe-

nalizzata, mentre Francesco Dracone ha positivamente impressio-

nato, migliorando i propri tempi in maniera consistente prima di

essere costretto al ritiro. L'IndyCar si sposterà ora al nuovo NOLA

park di NewOrleans, un tracciato che proprio per i piloti con meno

esperienza potrà dare il vantaggio di partire alla pari.

Sfortunato Francesco Dracone