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GP CINA

Manor

La vittoria

della Manor

Il team inglese è riuscito a portare al traguardo entrambe le monoposto con

Merhi e Stevens, un vero trionfo considerando che soltanto poche settimane fa

lo spetto del fallimento era molto vicino

Massimo Costa

In Australia non sono neanche riusciti ad accendere i motori

delle due monoposto. Ferme ai box per tre giorni, dal venerdì

alla domenica. In Malesia le cose sono andate meglio, Roberto

Merhi è riuscito a concludere il Gran Premio, ma Will Stevens

non si è allineato sullo schieramento di partenza per nuovi pro-

blemi alla power unit. Ma un piccolo passo in avanti era stato co-

munque compiuto. In Cina, sia Merhi sia Stevens hanno visto la

bandiera a scacchi e per il team Manor è una vittoria, non c’è

dubbio. Anche il divario dal primo classificato, benché notevole,

è stato contenuto in 2 giri mentre in qualifica erano quattro i

secondi dal poleman dopo che nel primo turno libero il divario

era di sei secondi. Insomma, la Manor sta lentamente tornando

alla normalità degli scorsi anni e guarda al futuro con una certa

fiducia. Tanto che a Shanghai hanno annunciato che la nuova

monoposto 05 sarà pronta per il GP del Belgio, quindi subito

dopo i mesi estivi. La Manor ora non fa che utilizzare la 04 del

2014 rivista in qualche zona, ma pur sempre la vettura che era

stata guidata da Max Chilton e Jules Bianchi, e la power unit

Ferrari 2014. Per quanto riguarda i piloti, Stevens ha la certezza

di rimanere mentre Merhi vivacchia di gara in gara sperando

che i 40 milioni di euro in arrivo per i punti conseguiti da Bian-

chi a Monte Carlo possano bastare per non portare John Booth

a cercare un pilota con la valigia che lo rimpiazzi. Merhi infatti,

corre a costo zero.