9
Stefano Semeraro
E' presto per dirlo, il campionato è ancora lunghissimo (come del resto
l'aritmetica ancora non ci condanna a nessun verdetto...), tutto può
succedere. Esaurite le frasi fatte e i luoghi comuni la certezza che ri-
mane dopo il GP del Bahrain è una: c'è un uomo solo al comando, e
si chiama Lewis Hamilton. Pole e vittoria, una sicurezza disarmante,
una maturità inedita. Ha battuto tutti, Lewis, compresi i problemi ai
freni che alla fine hanno tormentato sia lui sia Rosberg. La differenza
è che Hamilton ha comunque chiuso senza troppi patemi contro un
Kimi Raikkonen arrembante, cavandosela con grande freddezza
anche nei momenti meno agevoli, mentre Nico da tre gare rimedia
solo bastonate dal compagno di squadra. La Ferrari, è vero, è in
grande ripresa, è risuscitata dall'avello tecnico in cui era sprofondata
negli ultimi anni e sullamedia- lunga distanza può diventare pericolosa,
ma per ora Mercedes e Hamilton sono il “ticket” di successo, l'accop-
piata vincente. Tanto che l'inglese può permettersi di scegliersi gli av-
versari: almeno quelli ideali. In attesa che diventino reali.
Hamilton: “Voglio lottare
ad armi pari con Sebastian”
«Conta vincere, non chi batti», ha spiegato dal podio del Golfo. «Lot-
tare con le Ferrari è bello, anche se alla fine sentivo il pedale del freno
era molto duro, e si è accesa una spia che un po' mi ha preoccupato,
per fortuna non era nulla di grave. In questomomentomi sento forte,
non sono mai stato così bene. Vettel? Mi piacerebbe duellare con lui
in pista, come del resto a tutti i piloti. E mi piacerebbe farlo guidando
la stessa macchina, perché altrimenti oggi non c'è vera competizione,
le macchine sono troppo diverse. Magari noi possiamo avere più po-
tenza, le Ferrari magari frenano meglio, noi siamo meglio qui, loro lì...
Mi ricordo ai tempi dei duelli fra McLaren e Ferrari: loro avevano un
passo più lungo ed erano sottosterzanti, noi più corto e avevamo più
sovrasterzo, loro andavano meglio sui circuiti lunghi e veloci, noi su
quelli corti e lenti. Nel corso di una stagione le cose si equilibrano, ma
il duello vero è con il tuo compagno di squadra, perché hai il suo
stesso materiale fra le mani. Detto questo, negli ultimi GP le Ferrari si
stanno avvicinando come prestazione, quindi mi aspetto di dover lot-
tare non solo contro Rosberg, ma anche contro Raikkonen e Vettel».
Rosberg rivale
troppo tenero
E' troppo presto, il campionato è ancora lungo, anzi lunghissimo. Ma
a sentirlo parlare così si ha l'impressione che il nuovo Hamilton, trendy
e un po' (molto) tamarro finché volete nel vestire - con quei catenoni
d'oro da rapper veramente inguardabili – ma concentrato, lucido, spie-
tato finalmente maturo in pista, consideri questo 2015 una preda in
fondo facile da conquistare, e Rosberg un avversario troppo tenero.
E che guardi già oltre, ad un futuro non più targato Mercedes. I quat-
tro titoli consecutivi di Vettel non li ha mai digeriti, e non ha mai fatto
mistero di considerarli più merito di Newey che del tedesco, anche se
ora la frittata potrebbe essere girata a lui che guida da due stagioni
una super Mercedes. Ecco, se domani gli capitasse di correre anche
lui con una Ferrari, magari nel frattempo tornata vincente, a fianco di
Sebastian...
Terzo centro su quattro gare per l'inglese, che ha tenuto a bada Raikkonen
e sverniciato Rosberg superando anche un piccolo guaio ai freni nel finale.
Lewis si sente più forte che mai, punta deciso al titolo, ma il confronto
che sogna è quello con il ferrarista. E sulla stessa macchina