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«Più

potere

ai fan»

Monisha Kalterborn racconta la rinascita

della Sauber, che parte da una power

unit più efficiente. Per un piccolo team,

anche se di grande tradizione, il costo

dei propulsori è il capitolo più spinoso,

e quando si tratterà di discutere le

regole del 2017 una soluzione per la

team principal della scuderia svizzera

potrebbe essere quello di seguire

le indicazioni degli appassionati

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Signora Kalterborn, pare che i miracoli succedano davvero: da 0

punti nel 2014 alla quinta posizione attuale. Come è successo?

«I miracoli succedono molto raramente in F.1. Siamo arrivati alla

posizione attuale lavorando duro, con molta pazienza, molta mo-

tivazione. Il 2014 è stata un'eccezione se si guarda alla nostra sto-

ria, non poteva essere quello il nostro punto di riferimento».

Il quinto posto però è decisamente impressionante.

«Sì, ma siamo solo alla quarta gara. Non dobbiamo sopravvalu-

tare questo risultato. Lottiamo contro team che hanno molte più

possibilità nello sviluppo, sotto questo aspetto noi abbiamo dei li-

miti. Però sì, adesso siamo felici e soddisfatti di dove ci troviamo».

Lei ha detto che la macchina del 2014 non era certo fra le migliori

messe in pista dalla Sauber. Come giudica la C34?

«L'anno scorso l'intero pacchetto non era competitivo. La mac-

china in se stessa non era così male, ma non la nostra migliore. La

vettura del 2015 ha molte più potenzialità, non siamo distanti da

quello che volevamo. Molto a a che fare con la power unit, con la

sua guidabilità. Il nostro fornitore ha fatto un ottimo lavoro. In-

sieme ad un telaio più performance ha reso migliore l'intero pac-

chetto».

La Ferrari ha fatto un grande passo in avanti, il gap è stato ridotto.

La collaborazione con la Ferrari è stata più intensa e questo vi ha

permesso di migliorare proprio grazie alla power unit made in Ma-

ranello?

«Non direi. Con la Ferrari c'è un rapporto consolidato, e come

ovvio ci sono alti e bassi, ma nulla di significativo è cambiato».