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INDY 500
Anteprima
Marco Cortesi
Il più grande spettacolo nelle corse, così viene definita la 500
Miglia di Indianapolis negli states, arriva a quota 99 edizioni, e
lo fa affiancando una sfida classicissima ad una grande novità.
Tanta la qualità dal punto di vista delle partecipazioni, ma
anche il primo approccio di squadre e piloti con gli inediti ae-
rokit da ovale. Per la prima volta dal 2008 (quando Phil Giebler
si iscrisse ma non si qualificò al volante di una Panoz) si ve-
dranno in pista vetture differenti le une dalle altre, quanto-
meno in termini di vesti aerodinamiche. L'edizione 2015
rappresenta anche per questo un crocevia importante per una
serie che sta cercando di fornire un'immagine più variegata, e
di maggiore appeal.
La gara che da sola
vale una stagione
Ogni anno, Indy rappresenta la speranza maggiore di un cam-
pionato che punta a far emergere anche il resto dei suoi ap-
puntamenti. Ciò nondimeno, rimane la corsa che vale una
stagione (o forse anche di più) per storia, partecipazione di
pubblico, copertura mediatica e anche per quanto concerne il
lato più prettamente... finanziario. Dopo quasi 20 anni dalla
scissione che generò Indy Racing League e CART, la 500 Miglia
rimane l'unico evento della serie in grado di imporsi come un
"must" trasversale sia tra gli appassionati di motori, sia tra il
pubblico generalista. Per la leggenda, per i record e, non si
può negare, anche per l'alone di rischio che l'ha sempre carat-
terizzata. E perché, nonostante la tecnologia e la sottigliezza di
molti aspetti moderni, Indy resta un classico che come pochi
altri è in grado di riconciliare l'America che era con quella che
è ora.
Lotta stellare
tra i top-team
In termini agonistici, dopo l'aerokit-gate delle qualifiche ci si
aspetta che, una volta arrivati alla corsa, il il duello puramente
sportivo in pista rimanga la certezza principale, con l'impreve-
dibile battaglia tra team di punta del campionato e outsider
che tenteranno di inserirsi grazie a programmi mirati al "colpo
grosso". Tra i primi ci saranno ovviamente i team Penske, Ga-
nassi e Andretti. Da Ganassi, Scott Dixon è il più affamato, e la
seconda pole in carriera ha aumentato la sua voglia di puntare
alla seconda storica vittoria. Con un aerokit che premia l'abilità
in scia, la sua freddezza nelle situazioni più complicate po-
trebbe fare la differenza. Lo stesso vale per Tony Kanaan,
anche se ormai più... "datato" mentre Sage Karam è deside-
roso di mettersi in mostra come giovane americano di successo
a Indy. La compagine del Capitano ha avuto un avvio di sta-
gione positivo, ma ciò che veramente importa ora è riportare
il volto di uno dei quattro piloti sul Borg-Warner Trophy sei
anni dopo l'ultima vittoria Helio Castroneves. Oltre che sul bra-
siliano, alla caccia della quarta affermazione, si punterà tantis-
simo su Juan Pablo Montoya, pur autore di un quindicesimo
posto in qualifica, mentre Will Power e Simon Pagenaud sa-
ranno chiamati (in particolare l'australiano) a scrollarsi di dosso
l'etichetta di piloti solo occasionalmente vittoriosi sugli ovali.
Hanno iniziato bene, con una prima fila, ma dovranno avere
molta pazienza oltre alla sensibilità di capire il giusto momento
in cui attaccare. Nelle libere i piloti Penske hanno lavorato
molto in ottica gara, ricreando anche situazioni simili a quelle
delle decisive 50 miglia finali. Una tattica che ha giovato molto
negli anni scorsi all'Andretti Autosport, che nell'inverno ha
perso lo stratega Kyle Moyer proprio verso i rivali di Penske. Il
metodo della compagine di Michael Andretti comunque è rima-
sto inalterato. Da tenere d'occhio in particolare Ryan Hunter-
Reay, che ancora una volta ha faticato in prova, come lo scorso
anno: tutti si ricordano com'è andata a finire. Occhio anche
Carlos Munoz, che sembra avere con Indy un rapporto spe-
ciale, quasi unico, e Justin Wilson, alla prima apparizione Indy-
Car quest'anno ma in grado di inserirsi in seconda fila. Simona
de Silvestro, finita nuovamente a fuoco nelle prove a causa di
una perdita di benzina, ha davanti a se un compito difficile su
una pista che non le ha mai dato grosse soddisfazioni, mentre
Marco Andretti rimane... quello che è sempre stato. Eterna-
mente alla ricerca del salto di qualità.