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RENAULT ALPS

Gare a Pau

L’importanza di correre

nel cittadino di Pau

La tappa della Renault ALPS a Pau, come sempre accade da

quando Fast Lane ha deciso di inserire nel calendario il trac-

ciato cittadino francese, si è rivelata una volta di più fondamen-

tale per il campionato. La vicinanza di paddock con la

importante F.3 europea, le tribune costantemente piene, il

clima totale di festa paesana che si respira per tre giorni con

tanti tifosi che si aggirano tra le tende dei team chiedendo au-

tografi ai piloti, souvenir di ogni genere, è uno dei momenti

più alti del campionato che dovrebbe far felici gli sponsor e

tutte le persone coinvolte nella serie. Raramente una catego-

ria promozionale, diciamo junior, ha questa possibilità di farsi

conoscere non solo dai fans, ma anche davanti a un nutrito

gruppo di stampa internazionale. Importante anche avere a

fianco nel paddock la Formula Academy, con la maggior parte

dei piloti il cui successivo passaggio in carriera è proprio rap-

presentato dalla F.Renault. Una occasione che i team manager

dovrebbero aver colto per gettare le basi del 2016.

Venti vetture al via

ma niente panico

A Pau le vetture presenti erano venti, un numero lontano da

quello della passata stagione, quando si raggiungevano me-

diamente trenta e oltre iscritti con le wild card. Sembrava di

essere tornati alla prima stagione dell’ALPS, quella del 2011, in

quanto a numeri. Rispetto a Imola si sono persi per strada An-

drea Russo della GSK, che ha alzato con troppa precipitazione

bandiera bianca per via dei troppi incidenti che lo hanno visto

protagonista, e Danylo Pronenko, rimasto in Ucraina suo mal-

grado per ritardo nella concessione del visto. Non è però il

caso di farsi prendere dall’ansia. A parte il boom della F.3 eu-

ropea, le altre serie stanno vivendo momenti simili. E’ solo que-

stione di tempo, l’importante è mantenere la calma, non solo

gli organizzatori che hanno fatto il possibile per venire incon-

tro ai team, ma anche le stesse squadre che devono gettare le

basi per il 2016 con anticipo, come del resto molti hanno fatto

quest’anno. Rimanere compatti e uniti, questo dovrebbe es-

sere il motto di chi è nell’ALPS, una serie che (non ci stan-

chiamo mai di dirlo) fin dal 2000 quando si chiamava Renault

Italia ha fatto la storia del motorsport tricolore e non solo.

Martin

Kodric

Matteo

Ferrer