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INDYCAR
Gare a Detroit
Il meteo ballerino
esalta Munoz e Bourdais
Le vittorie di Munoz e Bourdais sono dense di significato per
motivi diversi. Il giovane colombiano, sicuramente meno appa-
riscente dei suoi compagni di squadra in casa Andretti, ha colto
l'occasione non solo per iscrivere il proprio nome nell'albo dei
vincitori di tappa della Indycar, ma sopratutto per togliersi di
dosso quell'etichetta di talento non ancora pienamente sboc-
ciato. Un successo che raddrizza un inizio di stagione al di sotto
delle aspettive e lo proietta con più fiducia nella seconda parte
di stagione. Con Munoz festeggia anche la Honda, tornata sul
gradino più alto del podio nonostante le restrizioni imposte
alle vigilia al suo aerokit. Belle Isle ha celebrato il ritorno alla vit-
toria di Sebastien Bourdais, bravo a centrare la sua seconda af-
fermazione in Indycar a quasi un anno da quella maturata in
condizioni simili a Toronto. In questa occasione, dopo aver af-
ferrato la leadership al termine del secondo valzer dei pit-stop,
ha regolato la concorrenza gestendo sapientemente le gomme
e un carico di benzina centellinato nelle ultime concitate, non-
ché intermittenti, fasi di gara. Il pilota di Le Mans, ancora una
volta, si trova a compensare con il suo talento e la sua espe-
rienza i limiti di una monoposto, quella del team KV, lontana
nelle prestazioni da quelle dei leader. Ma proprio con i leader
Bourdais va a braccetto in classifica, rimanendo nelle zone
calde della graduatoria in attesa di sfruttare nuovamente situa-
zioni imprevedibili.
Occasione persa
i piloti Penske
Belle Isle ha il sapore dell'occasione gettata al vento per i piloti
della Penske. A partire da Will Power, poleman sull'asciutto nelle
qualifiche del sabato ma, complice una prima sosta non proprio
perfetta, presto ritrovatosi a lottare e perdere tempo prezioso
in mezzo al gruppo. Il quarto posto finale rappresenta per il cam-
pione in carica un misero bottino. Discorso non molto diverso
per Helio Castroneves, in scia a Power nelle fasi iniziali ma alla
fine incapace di andare oltre il sesto posto. Nella seconda gara
il brasiliano ha commesso un errore grossolano durante un re-
start coinvolgendo proprio il compagno di squadra australiano.
Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto per Montoya, due volte
decimo ma comunque in grado di allungare leggermente in clas-
sifica. In gara 2, dopo aver ricevuto in regalo la pole, occupava
la seconda posizione fino a pochi giri dalla fine, salvo poi retro-
cedere con il serbatoio quasi a secco. Alla fine l'unico a sorridere
è Simon Pagenaud, sicuramente il meno quotato dei quattro,
bravo a centrare il terzo gradino del podio in gara 1.
Tra i delusi anche
Andretti e Dixon
La lista dei delusi, però, non include solo i piloti della Penske.
Un errore strategico del team, che lo ha richiamato ai box per
il secondo cambio-gomme con qualche giro d'anticipo, è co-
stata a Marco Andretti una probabile vittoria in gara 1. La
piazza d'onore dietro al compagno Munoz ha più il sapore della
disfatta che la gioia per il primo podio stagionale. Weekend da
dimenticare anche in casa Ganassi, con Dixon che non è riu-
Graham Rahal
Lo start della seconda gara
con lo scatto di Power e Montoya
Carlos
Munoz
Carlos
Munoz