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Dario Sala

La gara austriaca del Salzburgring ha segnato il giro di boa del campionato. Una prima

parte di stagione che ha avuto il merito di mostrare realmente cosa è la TCR International

Series, come potrà svilupparsi e migliorare. Quanto visto fino ad oggi infatti, dice di una

categoria che senza dubbio è nata con dei concetti molto chiari e che ha delle basi solide.

Ma dice anche che spazio per migliorare ce n’è ancora molto. Soprattutto sul fronte dei

marchi coinvolti. Il concetto che ispira la TCR è stato indubbiamente recepito. A farlo però,

sono state prima le varie federazioni, piuttosto che le Case. Ad oggi infatti, le uniche ve-

ramente pronte sono ancora Seat e Honda con quest’ultima che ha sviluppato una mac-

china davvero ottima. Opel sta progredendo, ma è ancora lontana e aspetta il nuovo

modello prima di iniziare una mini produzione che alimenti le serie nazionali. La Ford potrà

chiamarsi macchina da corsa solamente fra un po’, ovvero quando il Proteam inizierà a la-

vorarci sopra con serietà al contrario da quanto fatto fino ad ora dalla Onyx. Gli altri stanno

arrivando. Lentamente, ma lo stanno facendo. Marcello Lotti, è partito con il campionato

in maniera molto rapida, mentre chi doveva prendere delle decisioni sull’ingresso o meno

nella serie, ha aspettato per capire se ne valesse la pena o no. Ma, come ha spiegato lo

stesso manager modenese, partire e far vedere di cosa si fosse capaci e che cosa fosse la

TCR era necessario. Anche a costo di qualche sacrificio. Oggi tutti hanno capito che la cosa

è seria e via via le Case stanno preparando modelli con queste specifiche. La seconda parte

della stagione quindi dovrà vedere i rumors trasformarsi in dichiarazioni ufficiali e dare

delle risposte sull’argomento più importante di tutti: il futuro.