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GP AUSTRIA

Il caso

Stefano Semeraro

In F.1 di questi tempi si corre ma soprattutto si negozia, si ipotizza, si

disegnano scenari futuri. Al centro di una delle trattative più succulente

c'è la Red Bull, quest'anno in crisi – come tanti – ma che tutti vogliono

blandire e trattenere per evitare che l'emorragia di team continui. Die-

trich Mateschitz da mesi va mugugnando propositi di ritiro, qualcuno

si è spaventato, altri sorridono pensando che si tratti solo di sistema per

ottenere qualcosa in cambio. Magari un motore diverso da quello Re-

nault, le cui scarse performance che sta facendo infuriare un po' tutti a

Milton Keynes, da Horner a Marko ai piloti. Magari una nuova power

unit Ferrari: un colpo di scena che avrebbe del sensazionale visto che

si tratta delle due arcirivali degli ultimi anni prima che irrompesse la

Mercedes con i suoi propulsori da fantascienza. Comunque una pro-

spettiva che lo stesso Sergio Marchionne, reduce dall'incontro con

Papa Francesco («mi sono fatto benedire per la Ferrari...») non ha smen-

tito. Anzi. «Se la Red Bull fosse disposta a pagare per la fornitura, non

vedo perché dovremmo avere preclusioni», ha fatto sapere il Presi-

dente della Fiat, che ha insistito anche sul pedale Audi: «non ci oppor-

remmo certo ad un ingresso in F.1, è da tempo che chiediamo al

gruppo Volkswagen di fare il passo per poterci confrontare in pista».

Mateschitz ed Ecclestone del resto si sono incontrati proprio in Au-

stria, la tana del Signor Red Bull. Un incontro riservatissimo, la dome-

nica del GP, senza telecamere e senza cronisti impiccioni. E a quanto

pare sul tavolo non ci sarebbe stata l'ipotesi di lasciare, piuttosto quella

di raddoppiare: acquistando i diritti commerciali del Circus. O addirit-

tura la F.1 in toto, che oggi appartiene al fondo CVC. Possibile? «Se si

tratta solo dei diritti commerciali può essere», ha commentato l'au-

striaco Alex Wurz, che conosce bene Mateschitz, «mentre se si parla di

tutta la F.1 non so se Mateschitz abbia voglia di spendere tutti quei

soldi. Certo che in quel caso potrebbe anche decidere lui le regole del

gioco». Con un motore Ferrari sotto l'aerodinamica filante dei suoi bo-

lidi blu, e magari Chris Horner al posto del vecchio Bernie. Un proget-

tino che avrebbe il vantaggio di far quadrare meglio i conti della F.1.

Anche Marchionne del resto in Austria ha incontrato Ecclestone: «gli ho

detto che siamo arrivati a un livello di costi eccezionale e bisogna inter-

venire – ha spiegato il n.1 di FCA – quest'anno siamo riusciti a svilup-

pare il motore e recuperare un po' partendo da una situazione

disastrosa in Ferrari, ma è chiaro che la sostenibilità dei costi parla a fa-

vore di un congelamento delle power unit a inizio anno».