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Carlo Baffi
Silverstone, 10 luglio 1994. Ultimato il giro di ricognizione, le 26 mo-
noposto si apprestano a prendere il via del 47° Gran Premio di Gran
Bretagna, quando David Coulthard fa spegnere il motore della sua
Williams-Renault. I concorrenti si vedono costretti a ripetere un nuovo
giro di formazione. In prima fila vi sono il poleman Damon Hill, figlio del
grande Graham, sull’altraWilliams-Renalut, affiancato daMichael Schu-
macher al volante della Benetton-Ford, che nel tentativo di provare lo
scatto in partenza, supera l’inglese per un centinaio di metri. L’allungo
è brevissimo, ma tale manovra è vietata dal regolamento, per la pre-
cisione dell’articolo 164, secondo cui il sorpasso nel giro di ricogni-
zione è permesso solo per recuperare la posizione. Una volta scattata
la corsa il pilota della Williams prende subito il comando, cercando di
fare il vuoto. Per Hill si tratta di una sorta di ultima spiaggia per con-
trastare Schumi, sempre più leader della classifica. Il GP procede con
il britannico davanti al Kaiser, quand’ecco che al 14° passaggio un com-
missario consegna al muretto della Benetton un biglietto, con cui la di-
rezione gara comunica la penalità di 5 secondi al tedesco, per il
sorpasso nel cosiddetto “formation lap”. Briatore si reca subito a par-
lare con Ecclestone e poco dopo è a colloquio con il direttore di corsa,
Roland de Bruynseraede.
Briatore, Schumi
e la bandiera nera…
Nel frattempo la gara continua, con Schumacher sempre secondo e
per nulla intenzionato a scontare la pena ai box; secondo quanto indi-
catogli dal box. Sarà lo stesso Briatore ad ammettere:” Ho detto io via
radio a Schumacher di rimanere in pista.” Atteggiamento che, alla fine
del 22° passaggio, induce la direzione gara ad esporre la bandiera nera
con il numero 5, che sancisce l’esclusione dalla gara. Malgrado la se-
gnalazione venga fatta per due passaggi, il tedesco prosegue la sua
marcia fino al 30° giro, quando imbocca la pit-lane per scontare la pe-
nalità. Una volta tornato in pista, Schumi abbandona definitivamente
l’idea di agguantare Hill, che trionferà con 18” di vantaggio ed un volta
sul podio riceverà il trofeo dalle mani di Lady Diana. Il tedesco è co-
munque secondo e coi sei punti conquistati conserverebbe un buon
margine di vantaggio sugli inseguitori, nella classifica generale. Ma
l’uso del condizionale è d’obbligo, dal momento che l’ordine d’arrivo
del GP non viene omologato, seppure non venga inoltrato alcun re-
clamo. Schumi si trova infatti sul banco degli imputati e con esso pure
il team. Attorniato dai media, Briatore spiega che c’è stata un’incom-
prensione con i commissari:” Noi pensavamo che i 5 secondi sareb-
bero stati sommati al tempo di Michael al termine della corsa. Inoltre
– prosegue il team principal della Benetton – la comunicazione ci è
stata fatta dopo 20’, mentre il regolamento prevede che la notifica av-
venga entro un quarto d’ora.”
In conclusione, a detta del boss della scuderia anglo-italiana, tutto è
stato chiarito con la direzione gara. Parole che spiegherebbero così
l’annullamento della bandiera nera durante la gara, con i commissari
che avrebbero ammesso l’equivoco nella comunicazione della penalità.
Ma restiamo nel campo delle ipotesi. Si vocifera persino che sia stato
Ecclestone in persona ad annullare la bandiera nera, dopo la “chiac-
chierata” con Briatore, il quale avrebbe assicurato che Michael non
avrebbe insidiato la marcia di Hill. Verso le 18, la classifica viene uffi-
cializzata, ma guarda caso a Schumacher viene inflitta una multa di 25
mila dollari, mentre la Benetton viene ammonita. Un provvedimento
che lascia aperti parecchi dubbi. Sempre l’art. 146, stabilisce che nei
tre giri seguenti all’ora in cui viene notificata la penalità, la scuderia
deve fermare il pilota per lo “stop & go” in fondo alla corsia box. Inol-
tre, solo nelle ultime 12 tornate della gara, lo “stop & go” non viene
effettuato, ma la penalità in secondi viene sommata al tempo globale
del concorrente in gara. Quando la Benetton ha ricevuto la comunica-
zione, era in corso il 14° passaggio, per cui qualcuno sapeva bene di
essere in difetto, ovviamente dando per scontata la conoscenza dei re-
golamenti.
Schumi escluso
ma fa ricorso
Le polemiche non si placano neanche in merito alla bandiera nera;
sono alimentate dal precedente capitato a Nigel Mansell nel GP del
Portogallo 1989. Per non aver rispettato la sanzione, l’inglese venne
squalificato per il successivo GP di Spagna. Insomma tanti aspetti poco
chiari, che inducono il presidente della FIA, MaxMosley a non chiudere
il caso. Il 26 luglio, il Consiglio Mondiale dell’Automobile, usa il pugno
di ferro, squalificando Schumacher per due turni, togliendogli i 6 punti
di Silverstone e infliggendo una multa di mezzo milione di dollari alla
Benetton. Guai anche per il direttore di gara del GP inglese, Pierre
Aumonier, a cui viene ritirata la licenza per un anno. A Schumi viene
concesso di poter fare appello, anche perché di lì a pochi giorni è in
programma il GP di Germania. Ad Hockenheim sono previsti 150 mila
spettatori e l’eventuale esclusione del campione tedesco nella gara di
casa avrebbe un disastroso effetto boomerang sulle casse del Circus.
Così come da previsione, Schumacher e la Benetton fanno ricorso e dal
momento che la sentenza definitiva verrà emessa dopo la gara in Bel-
gio di fine agosto, il Kaiser può così correre davanti ai suoi fans. “Non
volevamo accollarci la responsabilità di far sorgere dei problemi – ri-
velerà Briatore - il capo della polizia, ci ha avvertito che avrebbero po-
tuto esserci dei disordini.”
Benetton squalificata
anche a Spa per il fondo
Nella gara tedesca però, Schumi raccoglierà una nuova delusione riti-
randosi tradito dal motore. E la Benetton finirà nuovamente sul banco
degli imputati per aver causato l’incendio durante il rifornimento della
monoposto di Jos Verstappen. Emergerà la responsabilità di aver ma-
nomesso la macchina dei rifornimenti per velocizzare l’azione dei mec-
canici. In merito ai fatti di Silverstone, la FIA squalificherà Schumacher
per i GP d’Italia e del Portogallo. Ma non solo. Al tedesco verrà tolta
la vittoria di Spa, complice un’irregolarità nel pattino in legno fissato
sotto il fondo piatto. Malgrado tutto ciò, Schumacher riuscirà a conqui-
stare il suo primo titolomondiale nell’ultima gara di Adelaide in Austra-
lia, beffando il rivale Hill, dopo una collisionemolto discussa. Ma questa
è un’altra storia.
Il GP di Gran Bretagna del 1994 apre la diatriba tra la FIA e la Benetton di Briatore,
accusati di irregolarità sportive per quanto riguarda il comportamento in pista
di Schumacher, cui si affiancheranno le accuse di non conformità al regolamento
tecnico per il fondo vettura a Spa e la manomissione della macchina
per i rifornimenti, che causò l’incendio ai box sulla monoposto di Verstappen