31
Stefano Semeraro
Alla vigilia della gara Fernando Alonso si era espresso amara-
mente nei confronti del Circus. «Senza più test, con tante limi-
tazioni e questo calendario, forse varrebbe la pena dedicarsi ad
altre categorie», aveva detto, probabilmente pensando alla 24
Ore di Le Mans che per ora rimane ancora un amore proibito
(dalla McLaren). «Un tempo c'era più liberta e quindi si pote-
vano sviluppare le vetture. Per come funziona ora la Mercedes
vincerà tutte le gare, e la Manor arriverà sempre ultima. Pre-
sentarsi ai primi test dell'anno in Spagna è come buttare una
moneta in aria: se sei competitivo lì avrai una buona an-
nata, altrimenti devi rassegnarti per tutta la stagione».
Amarezza e disincanto. In pista però, sfruttando le
chance che gli hanno offerto un Gp da delirio e i tanti
errori dei suoi avversari, l'asturiano ha dimostrato di
avere ancora grinta da vendere. Battagliando con
lo sfortunato Sainz – poi costretto al ritiro – in
un duello nazional-generazionale molto sfi-
zioso, e credendoci sempre, tanto da
portare la sua McLaren al quinto
posto finale (mentre Button, che non
ha montato le soft dopo il restart do-
vuto alla safety car, ha chiuso nono). Un
passo avanti, soprattutto in termini di fi-
ducia, che ha portato il team di Woking a
cinque punti di distacco dalla Sauber. «Questo
quinto posto è un regalo per tutta la squadra, perché
adesso sappiamo di non essere competitivi. Sapevamo di poter
fare meglio che altrove a Monaco, qui e a Singapore, e stavolta
siamo riusciti a massimizzare il risultato. E' stata una corsa cao-
tica, ma il team ha dato il meglio lavorando ventiquattro ore al
giorno per rendere la macchina più performante, questi dieci
punti fanno bene al morale di tutti».