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GP ITALIA

Red Bull

Massimo Costa

Sergio Marchionne non si è mai fatto troppi pro-

blemi e già qualche mese fa aveva dichiarato,

sulla possibilità che la Red Bull fosse equipaggiata

dai motori Ferrari: “Perché no, non vedo il pro-

blema”. Già, perché no. E’ quello che pensava

anche la Mercedes fino a qualche giorno fa. Toto

Wolff pareva decisamente possibilista, ma ci deve

avere rimuginato sopra perché quello che pareva

essere un accordo certo, tra Red Bull e la Casa di

Stoccarda, ora non lo è più. Dietro front. In Mer-

cedes non fanno mistero di avere paura di offrire

i propri motori a una squadra capace di costruire

super telai vincenti. Meglio accontentarsi di Wil-

liams e Force India, bravini ma non in grado di

raggiungere i livelli assoluti. Ecco quindi che alla

Red Bull, molto preoccupati per il futuro lontano

da una Renault che hanno imparato ad odiare

dopo due stagioni disastrose seguite a quattro

anni di trionfo, stanno verificando ogni pista. Se

proprio con Mercedes non si andrà avanti, spazio

alla Ferrari. Davanti alle titubanze Mercedes, Mar-

chionne da capitano di industria quale è si è but-

tato a capofitto nel motorhome della Red Bull

intravvedendo anche un buon affare economico.

Non temono nessuno in Ferrari, in primis Mar-

chionne che nel possibile accordo con il team

anglo-austriaco vede anzi un incentivo a fare an-

cora meglio. Perché mica si potrà stare dietro a

una squadra clienti. Maurizio Arrivabene è già

sensibile sull’argomento e seguendo la linea Mar-

chionne ha dichiarato: “Perché dovremmo avere

problemi a dare i motori alla Red Bull? La compe-

tizione è bella quando gli avversari sono forti”.

Una lezione di sport alla Mercedes…

Perché dovremmo avere problemi a dare i motori

alla Red Bull? La competizione è bella quando gli avversari sono forti

MAURIZIO ARRIVABENE