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ITALIANO RALLY
Roma Capitale
“Ci sono i due davanti che se le suonano e c'è Paolo che, terzo giu-
sto davanti a noi, gioca...”. Umberto Scandola e Giandomenico Basso
infiammano una gara che sta spendendo gli ultimi spiccioli e Nicola
Caldani fotografa assai bene una situazione un po' inusuale: il vero-
nese con la Fabia e il trevigiano con la Fiesta si battono con tutte le
loro forze per guadagnarsi il diritto ad occupare l'attico del podio e
Andreucci, terzo a un minuto e spiccioli, è impegnato solo a conser-
var e una posizione che nessuno ha in mente di togliergli. Neppure
“#NC3” che, fra tutti, è quello che lo segue meno da lontano.
“Questa volta va così...”, butta lì il garfagnino della Peugeot mentre
va ad affrontare il terzo e ultimo passaggio sulla prova domenicale
con dentro una gran voglia di archiviare anche il penultimo atto di un
campionato italiano che non ha più granché da dire. L'idea di chiu-
dere il fine settimana capitolino con un acuto manco lo sfiora: l'ascia
l'ha sotterrata da ormai ventiquattro ore e non gli pare davvero il
caso di riprenderla in mano. Sui dodici chilometri scarsi della Bonifa-
cio VIII se ne sta abbottonato e coperto, impegnato soltanto a ra-
strellare i punti che avvicinano un altro po' il Leone al titolo
costruttori. Già, a volte va così. Ma resta il rimpianto di quello che
avrebbe potuto essere e non è stato. E pesa come un macigno.
Anche se non è facile resistere alla tentazione di non farci caso e go-
dersi il duello – esaltante – fra i due veneti. Che non si sono rispar-
miati, che sono stati proprio bravi a non sbagliare nulla. E ad
approfittare dell'errore di Ucci, arrivato al quarto controllo stop con
una gomma tagliata e poco più di un minuto di ritardo dalla vetta.
Tanto, certo. Eppure, forse, non abbastanza da tagliarlo definitiva-
mente fuori dalla corsa all'oro. Non con ancora otto tratti cronome-
trati davanti: rimboccandosi le maniche, rischiando, è possibile se
non probabile che sarebbe rientrato in partita. Non l'ha fatto: s'è
chiamato da parte e s'è accontentato di difendere la posizione. Ha
fatto un piacere a un sacco di gente, a chi gli è stato davanti e a chi
seguita a menarla con la storia di un campionato vivace. Chissà se
qualcuno lo ringrazerà.
Per Testa
un ritorno
che sa
di addio
Si sa, a volte ritornano. E Giu-
seppe Testa è tornato a infilarsi
nell'abitacolo di una auto da
corsa. Non è andata come aveva
sperato e come avrebbe dovuto:
la Mitsu affidatagli ha iniziato a
fare i capricci allo shakedown e
non ha più smesso. Un guasto alla
trasmissione lo ha costretto alla
resa prima ancora di cominciare.
Ma il ragazzo con il piede pe-
sante che quei fenomeni dell'Aci
hanno sedotto e abbandonato
s'è rifatto vedere ed è pronto a
tornare in campo. Non necessa-
riamente nella serie verde-
bianco-rossa che non porta da
nessuna parte.
Quarta piazza per “#NC3”-Farnocchia