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Stefano Semeraro

Allora il terzo posto di Sochi non era un caso. Anche negli States Sergio Perez ha

messo insieme una gran bella gara, finendo quinto dietro i gruppetto degli inarriva-

bili e un grande Verstappen. Il modo migliore per far salire la pressione in Messico,

sul rinnovato circuito Hermanos Rodriguez, dove il Circus pianterà le tende fra pochi

giorni per la prima volta dal 1992.

Partito proprio quinto, allo start il driver della Force India si era lasciato sorprendere,

scivolando fino alla nona posizione, poi è risalito fino alla posizione iniziale batta-

gliando alla grande. «Non è male tornarsene a casa con 10 punti da un weekend dove

le condizioni meteo erano davvero difficili – ha ammesso – gli ultimi risultati dicono

che siamo in un buon momento ed è proprio quello che volevo prima della gara sul

mio tracciato di casa, non vedo l'ora di dare a tutti i messicani qualcosa da festeggiare.

All'inizio la pista era molto bagnata e non riuscivo a trovare ritmo con le intermedie,

non avevo grip e consumavo molto le coperture. Anche quando sono passato alle

soft e poi alle medie non era facile tenerle in temperatura, ad ogni restart perdevo ter-

reno. E' stata una gara piena di duelli, bisognava stare molto concentrati perché sba-

gliare era facile. Alla fine mi sono accorto che Verstappen era a sua volta in difficoltà

con le soft, ma non abbastanza per consentirmi di raggiungerlo». I punti raccolti nel-

l'umido Texas lo hanno comunque rinsaldato in nona posizione nella classifica piloti –

a due da Kvyat e a dieci da Ricciardo - con la Force India sempre più abbarbicata alla

quinta nel ranking dei costruttori. Gli errori e le intemperanze del passato sembrano

un capitolo chiuso, speedy Perez va tenuto d'occhio.