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MOTO GP
Gara a Sepang
Rossi e Marquez al contatto
ora è guerra vera
La miccia si è accesa al quarto giro, quando Rossi ha raggiunto
Marquez. Da lì una serie di botta e risposta fenomenali, sul filo
dei centimetri, ma il gioco è diventato troppo duro. Persino
pericoloso. All'ottava tornata, in curva 14, l'alfiere Yamaha ral-
lenta per aspettare il nemico, si volta indietro per cercarlo. Il
numero 93 si affianca all'esterno, ed è l'attimo chiave: colli-
sione, caduta, ritiro. La dinamica è controversa, perché l'im-
pressione immediata è che il centauro di Tavullia abbia voluto
rifilare un calcio al rivale per risolvere la disputa. Dopo il fattac-
cio, Valentino ha chiuso terzo in solitaria. Poi è giunto il ver-
detto dei commissari, la retrocessione in fondo alla griglia
dell'ultimo round di Valencia. Si tratta in realtà di un provve-
dimento automatico, per il raggiungimento dei quattro punti
di penalità sulla patente di buona condotta: la somma dei tre
assegnati a Sepang e di quello ricevuto nelle qualifiche a Mi-
sano. «Per me la sanzione non è giusta, Marquez ha vinto la
sua battaglia. Vuole farmi perdere il campionato», ha comun-
que tuonato il Dottore. Ribadendo: «Non gli ho dato un calcio,
e comunque non sarebbe bastato a farlo cadere. Volevo solo
portarlo fuori traiettoria perchè stava giocando sporco. Ho
rallentato per chiedergli cosa stesse facendo, e ci siamo ur-
tati. È lui ad aver toccato la mia gamba con il manubrio, fa-
cendomi perdere l'appoggio sulla pedana». L'iberico è
ovviamente in disaccordo, sostenendo la tesi della volonta-
rietà: «Mi ha dato un calcio. Forse è il nervosismo, ma là ci gio-
chiamo la vita. Spero che la questione finisca così». Non sarà
per niente facile.
La psicologia di Rossi
non ha spaventato Marquez
Appare comunque emblematico come Rossi, che in passato ha
portato sull'orlo della crisi di nervi tutti i suoi principali anta-
gonisti, questa volta sia stato vittima della sua stessa tattica,
messa in pratica sin dal giovedì. Per quanto cattivo in pista,
Marquez non si è macchiato di alcun comportamento passibile
di punizione (questa la visione degli stewards), mentre per Va-
lentino resta l'onta di una reazione in ogni caso eccessiva, che
ha lasciato perplessi molti colleghi. E non bisogna dimenticare
le precedenti ruggini nate con Marquez per l'incidente a Ter-
mas de Rio Hondo e il taglio di chicane ad Assen, che sembra-
vano aver già incrinato il loro apparente idillio. Più che
smascherarlo per quanto compiuto in Australia, ipotesi tutta
da verificare, Rossi si è semplicemente creato un nemico di cui
non aveva bisogno. Trovandolo in chi, da ragazzino, era un suo
ammiratore accanito, ma privo di alcun timore reverenziale.
Lorenzo a -7 nel Mondiale
splendido Pedrosa
A beneficiare della situazione è stato quindi Lorenzo: il maior-
chino era deluso per l'esito delle qualifiche, ma domenica dopo
uno start incerto si è presto fatto strada verso la piazza
d'onore. La vetta del Mondiale detenuta dal compagno di
squadra, ora è distante soltanto 7 lunghezze. Un ritardo che si
potrebbe persino definire esiguo, considerando inoltre la ri-
monta a cui sarà costretto Rossi a Valencia. In tutto questo,
suo malgrado, è passata in secondo piano la magistrale prova
offerta da Daniel Pedrosa, in testa dall'inizio fino alla bandiera
a scacchi. Il fantino catalano, per giunta autore di una straordi-
naria pole in cui ha demolito il record del tracciato, sembra es-
sere tornato quello dei tempi migliori, capace, nei weekend
“buoni”, di staccare chiunque. Per lui è la seconda afferma-
zione in appena 14 giorni, dopo quella, entusiasmante, di Mo-
tegi. «È stato un anno difficile, ma stiamo crescendo. Le
sensazioni erano buone sin da venerdì, sono felice per il mio
team che mi è sempre stata vicino», ha commentato Pedrosa,
che si candida a un 2016 stabilmente al vertice. Sarebbe un
toccasana per lo spettacolo.
Iannone e Dovizioso ko
Aprilia in top 10
Dietro i big, Bradley Smith ha ottenuto una bella quarta posi-
zione aggiudicandosi il derby britannico con Cal Crutchlow:
un'ideale riedizione del round australiano. Promosso a pieni
voti Danilo Petrucci, sesto, che in sella alla Desmosedici mar-
chiata Pramac ha salvato il bilancio della Ducati in una giornata
sfortunata per il team ufficiale. Andrea Iannone, infatti, si è fer-
mato già al secondo giro per la rottura del radiatore, dovuta ad
un sasso, Andrea Dovizioso è caduto malamente mentre stava
cercando di difendersi da Crutchlow. Le due Suzuki di Aleix
Espargaro e Maverick Vinales, impegnati in una accesa ba-
garre, hanno portato a casa la settima e ottava piazza. Ottimo
decimo Stefan Bradl, che ha eguagliato il miglior piazzamento
stagionale per l'Aprilia. Un ulteriore punticino è arrivato grazie
ad Alvaro Bautista, 15esimo.