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Dopo l'incidente di Sochi, che favorì Raikkonen, la risposta di Bottas,
che in Messico ha sbattuto fuori il connazionale. Anche fra nordici
finisce a sportellate seriali, ma come dice Kimi, le gare sono fatte così
Stefano Semeraro
«Me l'aspettavo». Kimi Raikkonen ha accolto la seconda
puntata della faida finlandese con il fatalismo che gli è pro-
prio. Dopo la collisione che a Sochi all'ultimo giro del GP
di Russia aveva spedito fuori pista Valtteri Bottas, stavolta
a rimetterci gara e carrozzeria è stato il ferrarista, centrato
alla sospensione posteriore destra dal connazionale al
22esimo giro. Bottas era più veloce, alla chicane si è but-
tato dentro e quando Kimi ha deciso di serrare l'uscio
aveva già mezza macchina davanti. Neanche Raikkonen
ha preferito alzare il piedino, la conclusione era scontata.
«Se l'ha fatto apposta? Be', decidete voi», ha commen-
tato il più anziano dei due finnici. «A volte le persone non
dimenticano, comunque a mio parere la situazione ri-
spetto a Sochi qui era diversa. Certo, sulla stessa cosa si
possono avere due opinioni diverse, e in fondo le corse
sono fatte così e io non mi aspettavo nulla di diverso da
quello che è successo». Per Raikkonen è la terza gara di
fila che finisce a schifio, per Bottas il terzo podio della sta-
gione, con annesso sorpasso al connazionale al quarto
posto della classifica di campionato.
«Il team ha fatto bene a scegliere di montarmi le medie
dopo il pit stop per la safety car – ha spiegato compassa-
tissimo Valtteri – in effetti hanno funzionato meglio. Kimi?
Ci eravamo già toccati in Russia, sfortunatamente è rica-
pitato qui. Ho cercato di passarlo alla curva cinque e non
c'era spazio». Se la vendetta è un piatto che va consumato
freddo, fra i due iceman del Circus è probabile aspettarsi
altre puntate della faida del nord.