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Con la testa
in USA
L’australiano è stato sonoramente sconfitto dal compagno Kvyat
che gli è sempre davanti nella classifica generale, ed ha innescato
il contatto con Vettel alla prima curva. E intanto, Earnhardt lo ha
invitato a correre nella Nascar
Massimo Costa
Ma dove è finito il brillante Daniel Ricciardo del
2014? D’accordo, la sua Red Bull RB11-Renault 2015
non permette grandi cose, e del resto ad Austin (e
anche in altre gare ovviamente come Budapest o
Singapore) qualche saggio della sua classe lo ha for-
nito nei primi giri di gara, ma a Mexico City l’austra-
liano è stato nettamente surclassato dal compagno
di squadra Daniil Kvyat. Che continua a stargli da-
vanti nella classifica generale: 88 punti per il ragazzo
di Mosca, 84 per Ricciardo, due in più rispetto ad
Austin. Non è il caso di allarmarsi, ma di sicuro in
Messico Ricciardo non ne è uscito bene dal contatto
con Sebastian Vettel alla prima curva dopo il via. Po-
teva stare più attento in quel frangente, invece ha
scelto di buttarsi nella terra di nessuno, all’interno
del tedesco, ma senza tentare un vero soprasso.
Contatto inevitabile, Vettel con gomma a terra, Ric-
ciardo indenne. Viene quasi da pensare che lo
scatto brillante di Kvyat in partenza, balzato terzo,
abbia fatto ribollire il sangue a Ricciardo che ha ten-
tato di non perderlo di vista, finendo col commet-
tere quel patatrac, comunque non sanzionato dai
commissari sportivi. Ricciardo non è poi mai stato
in grado di puntare al podio, lasciando a Kvyat la ri-
balta. Intanto, il pilota Nascar Dale Earnhardt ha
fatto pervenire a Ricciardo un messaggio nel quale
lo invita a correre nella serie americana col proprio
team, il JR Motorsport, in qualche gara su circuito
stradale. Daniel ci ha scherzato su, ma in realtà ci
sta pensando seriamente. Perché se lo scenario Red
Bull-motori dovesse finire male, il team di Milton
Keynes potrebbe anche fermarsi lasciando a piedi
lui e Kvyat. E considerando che i posti migliori sono
tutti già stati assegnati…