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Che motori Ferrari monterete nel 2016? Sarete voi i fortunati

ad avere la stessa specifica del team di Marenello?

«Be', questo è top secret. No, sarà la specifica attuale. Ma non

si tratta solo del motore: ci forniranno anche la trasmissione, le

sospensioni, gli ammortizzatori, un sacco di componenti. Do-

vranno accelerare loro stessi i tempi. Costruire un motore ri-

chiede circa tre mesi per tutte le parti, quindi in totale sei mesi

per avere il motore finito. Un sacco di tempo».

Incluso Haas, la Ferrari fornirà tre team, se si aggiungesse la

Toro Rosso sarebbero quattro. Un po' troppi?

«Direi che siamo a un buon punto della coda! E se ho le dritte

giuste, la Toro Rosso potrebbe avere la specifica 2015».

Insomma, chi prima arriva meglio alloggia?

«No, abbiamo firmato un contratto. Ci sono voluti tre mesi per

scriverlo e farlo firmare da un miliardo di persone. Credo che

fra Ferrari e Haas ci sia un rapporto molto solido».

Haas sarà una sorta di junior team per la Ferrari? Avviene già

con la Red Bull e la Toro Rosso, ci sono voci che potrebbe suc-

cedere anche con Force India e Aston Martin. E voi?

«Non mi vedo nella posizione dello junior team. Se siamo in

gara vogliamo battere anche loro. Non vogliamo restare indie-

tro, anche se a dire il vero non mi preoccuperei troppo di arri-

vare alle spalle della Ferrari in tutte le gare! Non sarebbe male.

In questo sport gli accordi tecnici sono una cosa, quelli sportivi

un'altra. Non mi sento uno junior team e non voglio esserlo.

Una buona parte della vettura è rappresentata dal nostro pro-

getto, e questo basta a dire che siamo un team indipendente».

I test invernali inizieranno leggermente in anticipo rispetto al

previsto. Questo intralcia i vostri piani?

«Credo che sia stato definito abbastanza in anticipo per darci

modo di adattarci. Però è vero, ci dà un po' fastidio. Alla fine

comunque si tratta di un po' di pressione in più nei confronti

dei fornitori, ad esempio chi costruisce il telaio».

Cioè la Dallara...

«Noi lo abbiamo progettato e loro l'hanno costruito, anche loro

sono in subappalto. Da quello che mi dicono servono due mesi

solo per disegnare lo chassis. Pazzesco».

Un po' diverso da quanto accade nella Nascar...

«Assolutamente. Non siamo obbligati ad avere uno chassis in

carbonio, ma noi possiamo costruire un telaio intero in 60 ore

se abbiamo i componenti pronti. Siamo molto efficienti in

quello che facciamo».

Quindi che progressi avete fatto con il team di F.1?

«Da quello che vedo nei vari impianti siamo a buon punto. Sono

uno che cerca sempre di essere in anticipo su quello che ac-

cade, e la mia impressione è che siamo in anticipo anche sta-

volta».

La sua azienda principale è la Haas Automation. Vuole portare

l'automazione in F.1? C'è ancora la sensazione che la F.1 sia

una questione artigianale, nonostante implichi team con più di

800 addetti.

«Probabilmente è vero. Dobbiamo essere più automatizzati.

Servono sistemi più efficienti. Sono i tempi che lo richiedono,

e la F.1 si deve adattare».

Il grande sogno di tutti i team è di ottenere dei punti. Quanto

è grande il vostro sogno?

«Se ottenessimo un punto, sarei contento. Romain ne ha gua-

dagnati diversi in tante gare, sa come si fa. Mi ha detto: se te-

stiamo la macchina in febbraio a Barcellona dopo due giri

posso dirti se è buona o no. E se sarà una buona macchina, ot-

terremo dei punti».

E se vi darà pollice verso?

«Allora ci gratteremo un po’ la testa e vedremo il da farsi. Ma

sono fiducioso che il pollice sarà alto!»

Se ottenessimo un punto, sarei contento.

Romain ne ha guadagnati diversi in tante gare, sa come si fa.

Mi ha detto: se testiamo la macchina in febbraio a Barcellona

dopo due giri posso dirti se è buona o no. E se sarà

una buona macchina, otterremo dei punti