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GP BRASILE
Il caso
Vita da
unbranded
La Red Bull è pronta ad annunciare l’utilizzo di motori Renault senza
marchio per la prossima stagione. Ma cosa succederà nel 2017?
Marco Cortesi
Red Bull punto e a capo, ancora una volta, nel wal-
tzer delle power unit che ha coinvolto la scuderia
di nazionalità austriaca nell’ultimo anno. Dopo lo
stop imposto da Ferrari e Mercedes riguardo la for-
nitura dei propulsori in specifica 2016 (con il no
Honda arrivato dalla McLaren), si è tornati alla
base, con un accordo con Renault ormai sicuro, am-
messo che il costruttore francese decida davvero
di finalizzare l’accordo con la Lotus e garantirsi un
futuro a lungo termine in Formula 1. Le cose sem-
brano essersi comunque orientate nel verso giusto,
e il fatto che i due lati dell’intricata vicenda si stiano
incastrando quasi perfettamente nel medesimo
momento, lascia pensare che fossero vere le voci
sull’intermediazione di Bernie Ecclestone, pronto a
“mollare” qualcosa di più nella sua trattativa con i
francesi in cambio di una riapertura verso la Red
Bull della quale il patron Carlos Ghosn non voleva
proprio sentir parlare. Se tutto è bene - si fa per
dire - ciò che finisce bene, Daniil Kvyat e Daniel Ric-
ciardo riceveranno il prossimo anno motori “un-
branded” da rimarchiare secondo convenienza. E
decisiva in questo senso sarà la conferma dell’inve-
stimento da parte di Infiniti (sempre gruppo Re-
nault) che, pur se in tono minore, è attesa ai nastri
di partenza e con i loghi sulle testate dei V6 della
casa di Milton Keynes. Dopotutto, per il 2016 non
c’era nessun’altra scelta.