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punti è sempre positivo», ha raccontato l'olandese, ormai riu-
scito a convincere tutti i detrattori. Il talent scout Helmut
Marko può dire di aver vinto la scommessa: il figlio di Jos sem-
bra avere quel mix di spregiudicatezza e fortuna che potrebbe
condurlo molto lontano. E che già gli sta calamitando addosso
l'attenzione di tutto l'ambiente.
Fino a Montreal parità
poi l’olandese ha allungato
Sainz, dall'altro lato del box, non ha nulla da rimproverarsi. Deve
soltanto armarsi di pazienza. Di carattere ne ha da vendere:
come dimenticare quando in Russia ha preso il via come se nulla
fosse, dopo il tremendo botto nelle prove del sabato? «Dob-
biamo guardare avanti. Ci rimane ancora una corsa da disputare,
e ce la metteremo tutta per chiudere in crescendo», ha rilan-
ciato. Un epilogo con il sorriso sarebbe il miglior viatico per rico-
minciare da capo nel 2016, semplicemente «per dimostrare
quanto valgo», come ha ribadito. Di sicuro, in lui è forte il ram-
marico per come si è sviluppata questa seconda metà di campio-
nato, visto l'ottimo livello raggiunto dalla STR10. La monoposto
faentina, nonostante il criticato propulsore Renault, spesso ha
dato filo da torcere alla sorella maggiore Red Bull. A raccoglierne
i frutti, però, è stato quasi esclusivamente Verstappen. Fino al
Canada, i due alfieri della scuderia italo-austriaca erano pratica-
mente appaiati (10 punti a 9), addirittura con l'iberico in vantag-
gio. Da lì un cammino a due facce, con l'ascesa di Max e i guai
di Carlos. Con un grado di affidabilità maggiore, probabilmente,
la Toro Rosso occuperebbe oggi la sesta posizione nel Mondiale
Costruttori. Ad Abu Dhabi la Lotus si presenterà a +9, chissà che
non sia ancora possibile centrare l'obiettivo.
Il ritiro di
Carlos Sainz Jr