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GP ABU DHABI
Ferrari
Stefano Semeraro
E così tutti hanno paura – o fiducia, dipende dai
punti di vista – della Ferrari che sarà. Della Rossa
2016, che raccoglierà il testimone di una mono-
posto che ad Abu Dhabi ha saputo incalzare an-
cora una volta la Mercedes, cogliendo l'ennesimo
podio, stavolta con Kimi Raikkonen, ma senza
davvero impaurire la concorrenza tedesca, e in
più commettendo un errore da matita blu nelle
qualifiche. Un finale di stagione in agrodolce, in-
somma. “La Ferrari è la nostra nemica peggiore”,
sostiene Toto Wolff, sponda Mercedes. «In un
certo senso stiamo raggiungendo la Mercedes -
butta lì Raikkonen - avremmo potuto fare meglio,
peccato per due brutti pit-stop. Ma la macchina è
veloce, il passo gara buono. Forse il terzo posto
è la miglior posizione possibile, ma avremmo po-
tuto finire più vicini alle Mercedes». Che è poi il ri-
tratto dello stato dell'arte di Maranello:
decisamente meglio dello scorso anno (3 vittorie
e 16 podi), ma ancora alla caccia di rivali per ora
sempre imprendibili. Che cosa succederà l'anno
prossimo, ecco il vero problema. «Sono contento
di aver fatto una bella gara alla fine della stagione
– riassume sempre Kimi il filosofo – ma questo
non cambia nulla di ciò che è successo nel resto
dell'anno o di quello che ci aspettiamo per il pros-
simo».
Per il 2016 atteso
il salto in avanti
Quello che si aspettano i ferraristi, ma anche molti
non ferraristi, è che la Rossa nel 2016 faccia il de-
finitivo salto in avanti e acchiappi le Frecce d'ar-
gento. Si tratterà non più di ben figurare, di
rappresentare la minaccia più consistente, ma di
dare battaglia dalla prima all'ultima gara e alla
fine di vincere. Perché questo chiede Marchionne
alla Ferrari (sennò si rischia un serio ridimensio-
namento di fondi e ambizioni), questo chiedono i
tifosi, questo vogliono Vettel e Raikkonen. Seba-
stian ha firmato un anno splendido, ha ottenuto i
risultati previsti, anzi, è andato oltre: anche nella
sua capacità di inserirsi nel team e di diventarne
il punto di riferimento, il capitano in pista, il faro.
Raikkonen ha vissuto di molti bassi e pochi alti,
chiaramente non può essere soddisfatto e punta
al riscatto.
Vettel è fiducioso
Arrivabene pure
«E' dall'inizio della stagione che siamo costante-
mente in crescita – dice Vettel – e bisogna consi-
derare a che punto eravamo in inverno, quando
eravamo distanti dalle Mercedes. Ora siamo a 15
secondi di distacco in un intero GP, e quindi
credo che la strada sia quella giusta. Certo, sap-
piamo che la Mercedes è veramente forte, e non
si tratta solo del motore, dei piloti o del telaio, è
il pacchetto complessivo che conta. E' la stessa
cosa che serve a noi. Non vogliamo più inseguire,
vogliamo essere noi i dominatori, e per riuscirci
dovremo concentrarci soprattutto su noi stessi.
Ovviamente alla fine conteranno anche i progressi
fatti dagli altri, ma al momento non è importante.
Sappiamo che possiamo migliorare il telaio e la
power unit, e anche noi piloti possiamo dare di
più. Ma per ora è tutto un “vorrei, potrei, do-
vrei...”. C'è ancora un sacco di lavoro da fare, per
questo bisogna restare con i piedi per terra e la-
vorare a testa bassa». Come dice Maurizio Arri-
vabene, recuperare “quei 3-4 decimi che ci
mancano” sarà l'impresa difficile, che passa inevi-
tabilmente da un potenziamento della power unit
e da un progresso in qualifica. «L'anno in cui do-
vremo davvero far vedere chi siamo è il pros-
simo». Il 2016, tanto per non stare sul generico.
“
Sappiamo che la Mercedes è veramente forte, e non si
tratta solo del motore, dei piloti o del telaio, è il pacchetto
complessivo che conta. E' la stessa cosa che serve a noi.
Non vogliamo più inseguire, vogliamo essere noi i dominatori, e per
riuscirci dovremo concentrarci soprattutto su noi stessi
”
SEBASTIAN VETTEL