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FORMULA 1

McLaren

Massimo Costa

Si può leggere in diversi modi la quattro giorni di test della

McLaren-Honda, che subito ha offerto una notizia bomba con

l’allontanamento di Yasuhisa Arai dal progetto della power unit

giapponese, sostituito da Yusuke Hasegawa. Chissà perché at-

tendere l’avvio dei test catalani per comunicare questa piccola

bomba, ma si sa, i giapponesi sono piuttosto strani in quanto

a comunicazione e relativo tempismo. Dunque, come interpre-

tare i test della MP431, quella della rivincita, della riscossa,

quella che deva assolutamente cancellare la peggior stagione

della storia della McLaren?

McLaren ottimista

ma i fatti sono diversi

Nel box del team di Woking è filtrato un certo ottimismo, sono

stati percorsi 257 giri pari a 1.196 km e rispetto a quanto of-

ferto dodici mesi fa è un vero trionfo. Ma conti alla mano, si

nota che soltanto la Manor ha fatto peggio, 211 giri, e che il re-

sponso del cronometro è piuttosto deludente. Il nuovo arri-

vato Hasegawa ha subito spiegato che il primo obiettivo è

quello di cercare l’affidabilità, e se nei primi due giorni le cose

hanno funzionato abbastanza bene con Jenson Button autore

di 84 giri e Fernando Alonso di 119 tornate, mercoledì il pilota

britannico nel pomeriggio si è dovuto fermare dopo 51 giri per

una perdita dal sistema idraulico. Sembrava una cosetta da

nulla, almeno così hanno dichiarato alla McLaren, ma i giappo-

nesi della Honda hanno ritenuto opportuno cambiare la power

unit durante la notte. Detto fatto, ma quando è stato il mo-

mento di accendere la power unit, sono sorti altri problemi,

altre perdite, questa volta del liquido refrigerante e ovvia-

mente sempre di piccola entità a sentire gli uomini e i piloti

McLaren. Talmente minima che Alonso ha fatto tre installation

lap dalle 9 del mattino alle 18 del pomeriggio, neanche un giro

cronometrato.

Dennis e Boullier

nessun proclama

Se l’anno scorso di questi tempi Ron Dennis ed Eric Boullier si

riempivano la bocca con discorsi del tipo “torneremo presto a

essere vincenti”, “entro la fine dell’anno saliremo sul podio”,

nel tentativo di distogliere l’attenzione dalla crisi della Honda,