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FORMULA 1
Haas
Buona
la prima
L’atteso debutto del team americano nel mondiale è stato
più che soddisfacente e a parte un problema all’ala anteriore
nel primo turno, sia Grosjean sia Gutierrez hanno potuto
svezzare la VF16 ottenendo anche tempi di rilievo
Jacopo Rubino
Chi ben comincia è a metà dell'opera, si suol dire. Se è real-
mente così, il cammino della Haas in Formula 1 è nato sotto i
migliori auspici. Dopo quasi due anni di preparazione, la scu-
deria americana ha scoperto le proprie carte: i primi test a Bar-
cellona hanno espresso verdetto positivo, sotto ogni aspetto.
La VF-16 ha
la sua identità
I maligni erano convinti che la Haas partorisse una copia in
carta carbone della Ferrari, considerata la stretta alleanza. Ma
già al primo sguardo si intuisce come quello della VF-16 sia un
progetto con identità propria, seppur plasmato intorno al pac-
chetto fornito da Maranello. «Siamo gli ultimi arrivati, abbiamo
osservato i rivali più forti per impostare le basi del design», ha
spiegato senza misteri il team principal Gunther Steiner. La
vettura, creata con il supporto della Dallara, non può essere
definita rivoluzionaria, ma appare ben costruita. Ed è un ma-
nifesto all’azienda madre, sia per l’elegante livrea grigio-rossa,
sia per il nome, omaggio alle macchine utensili prodotte in Ca-
lifornia ed esportate in tutto il mondo.