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FORMULA 1
Haas
Macchina solida
e squadra reattiva
«Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza. Dobbiamo guadagnarci il ri-
spetto degli appassionati e dei nostri concorrenti», predicava al lancio il
manager altoatesino. Questa è una missione già compiuta. I camion Haas
sono stati i primi a entrare nel paddock, ma soprattutto emerge l’impres-
sione di un rapido inserimento nei meccanismi del campionato. In quattro
giorni sono stati totalizzati 281 giri, segno di un ottimo grado di affidabi-
lità. «Non credevamo di poter accumulare così tanti chilometri. Sono stati
quattro giorni fantastici», ha confidato Steiner. L’unico problema di rilievo
è stato quello registrato lunedì mattina, quando Romain Grosjean è stato
fermato dal cedimento dell’ala anteriore. Colpa di un piccolo difetto di co-
struzione nei piloni di sostegno. Nell’occasione, comunque, gli uomini Haas
hanno brillato per reattività: dopo le verifiche di rito, in un paio d'ore è
stata trovata la soluzione per tornare in pista. Da lì, più o meno, è tutto fi-
lato liscio fino a giovedì, con una anomalia elettronica a rallentare invece
Esteban Gutierrez. Cose che capitano.
Bene anche
sul giro secco
La compagine statunitense ha saputo farsi valere anche nella prestazione
secca: aiutato dalle gomme soft, Grosjean mercoledì ha stampato addirit-
tura il secondo tempo. E in generale, la Haas non ha mai occupato il fondo
della graduatoria, cosa non scontata per chi è all’esordio. «Mi diverto a gui-
dare questa monoposto, stiamo facendo un bel lavoro», ha infatti commen-
tato il franco-svizzero. L’avventura è appena cominciata, ma sembra
davvero che la Haas si possa schierare a Melbourne perfettamente attrez-
zata. L'obiettivo, più volte ribadito, è di lottare subito per la Q2 e per la
zona punti. Ad oggi non è da ritenersi utopia.