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Jacopo Rubino

«Non siamo mai stati ad un livello così alto». Se a dirlo è il team

principal Franz Tost, personaggio sempre concreto, bisogna

davvero pensare che la Toro Rosso sia in ottima forma. C’è da

credergli: perché la STR11, apparsa nella livrea definitiva per la

seconda fase dei test a Barcellona, sembra davvero una vet-

tura nata bene. Nonostante un inverno tutt’altro che semplice,

per lo staff capitanato dal direttore tecnico James Key. I con-

trasti tra Red Bull e Renault hanno inciso ancor di più sulla scu-

deria satellite, passata (anzi tornata) al motore Ferrari, ma

costretta ad una lunghissima attesa che ne ha rallentato la ge-

stazione. Tanto che lo stesso Key, ad Autosport, ha rivelato di

essere addirittura partito da semplici fotografie per modellare

il retrotreno.

STR11 subito affidabile

Nonostante i ritardi

«Il nostro primo incontro con la Ferrari è stato all'inizio di di-

cembre. Appena un paio di settimane fa non potevamo avere

certezze sull'andamento di queste prove», ha raccontato l’in-

gegnere inglese. La power unit di Maranello, seppur in ver-

sione 2015, in ogni caso ha garantito dal principio un netto

balzo in avanti, rispetto al vecchio pacchetto Renault: «Siamo

stati subito affidabili, tutto ha funzionato come avevamo pre-

visto». Alla fine la scuderia di Faenza ha messo insieme quasi

4.900 chilometri in otto giorni, superando il muro dei 1.000 giri.

Di più ha fatto soltanto la Mercedes, un dato che parla da sé.