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INDYCAR
Il punto
Dixon tutto solo
contro i 4 di Penske
Contro quattro piloti eccezionali, in forma e ben assistiti, Dixon
è l’elemento destabilizzante. Buono per ogni tipo di pista,
freddo e sempre concentrato. Quella a cui si sta assistendo po-
trebbe sulla carta apparire una lotta impari ma, forse anche per
quello, è una sfida gustosa per il neozelandese, polemiche a
parte. Pagenaud è davanti, ma manca forse di un po’ di mor-
dente. Power è in grado di girare più veloce di chiunque altro,
ma… è Will Power, cosa che gli costa qualche errore di troppo.
Helio Castroneves sempre velocissimo nelle prime fasi, spesso
finisce per calare alla distanza. E Juan Pablo Montoya trova a
volte delle gare in cui è meno incisivo dei rivali.
Kanaan senza passo
Filippi in crescita
Gli altri, per ora, sono tutti comprimari. In particolare, i piloti
Honda, che devono tirare fuori dal cilindro sorprese in conti-
nuazione. Ma anche Tony Kanaan, che proprio non riesce a te-
nere il passo del compagno di scuderia: anche quando lui e
Dixon iniziano il weekend in difficoltà, il brasiliano finisce per ri-
manere indietro. E si fatica a trovare altri possibili protagonisti,
nella speranza che il prossimo upgrade dei propulsori giappo-
nesi, in programma per il Grand Prix di Indy, faccia l’atteso mi-
racolo. Chi continua a ben figurare, anche se per un motivo o
per l’altro gli ordini di arrivo non mostrano una fotografia com-
pleta della situazione, è Luca Filippi. Nelle prove di Long
Beach, è riuscito nell’impresa di portare al Q2 il team Coyne,
piazzandosi in una sorprendente sesta fila. Ancora c’è da met-
tere a posto qualcosa per la gara, e difficilmente il pilota trico-
lore potrà essere il “prescelto” per rompere lo schema
quattro-contro-uno. Ma il potenziale è fuori questione, e Indy
non è molto lontana… sarebbe bello vedere un italiano tornare
a ben figurare sullo Speedway. Intanto si va al Barber Motor-
sports Park, dove Dixon non ha mai vinto, e dove andar forte
fin dalle prove sarà ancor più fondamentale che su una pista
cittadina, vista la tortuosità del tracciato.
Tony
Kanaan
Juan Pablo
Montoya
Il vincitore
Pagenaud