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GP SPAGNA
Mercedes
Stefano Semeraro
Questo è l'anno di Nico Rosberg, lo sanno tutti, a meno che
Nico Rosberg non decida di rovinarselo da solo. Come si è
rovinato – quasi da solo – il GP di Spagna, coinvolgendo nel
ruolo di ottima spalla il suo unico rivale, Lewis Hamilton.
Dopo il patatrac alla curva 3 di Montmelò la Mercedes è
stata bravissima a serrare i ranghi, facendo recitare a Toto
Wolff e Niki Lauda i ruoli del poliziotto buono e del poliziotto
cattivo. «L'incidente è inaccettabile, e la colpa maggiore è
di Hamilton perché è stato aggressivo», ha spiegato Niki
(che notoriamente da pilota era un mollaccione, no?). «Lauda
ragiona ancora da pilota, la verità è che è stato un incidente
di gara e nessuno fra Lewis e Nico ha tutta la colpa dell'inci-
dente», ha smorzato subito i toni il diplomatico Wolff. Ben
sapendo che un concorso di colpa era la strada maestra per
evitare penalizzazioni ad entrambi in vista di Monte-Carlo,
dove partire in fondo alla griglia equivale ad abbandonare
ogni speranza di vittoria. Infatti è andata così: rapportino agli
steward, tante scuse da parte di tutti – di Rosberg che ha
ammesso di aver pasticciato alla partenza con il launch con-
trol, di Hamilton che ha riconosciuto la sua precipitazione –
e salomonica benedizione da parte della FIA. Nessun vero
colpevole, nessuna sanzione.