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GP SPAGNA

Ferrari

Stefano Semeraro

Sergio Marchionne ha fatto capire chiaramente da tempo che

nel 2016 la Ferrari deve – sottolineiamo: deve - tornare a vin-

cere. Il guaio è che anche quando le Mercedes commettono

harakiri alla Rossa riescono a farsi rubare le caramelle dai bam-

bini. Nella fattispecie spagnola da Max Verstappen, uno dei ta-

lenti che pure in passato aveva bussato alla porta di Maranello.

Ma non è tanto quello il rimpianto, visto che sulla Rossa sie-

dono due campioni del mondo; piuttosto la maniera in cui in

Ferrari, per una ragione o per l'altra, si sprecano le occasioni.

E stavolta, fra le qualifiche e la gara, di occasioni ne sono state

scialate tante. Montmelò doveva essere il Gp del riscatto, in-

vece il sabato Sebastian Vettel si è ritrovato sesto, appena die-

tro Kimi Raikkonen che per giunta ha buttato in Q2 un treno di

gomme nuove, senza neppure capire il motivo della lentezza

della sua vettura.

Lenta nel lento

gomme sensibili

In gara, il disastro firmato Stoccarda sembrava poter cambiare

faccia al weekend, invece la SF16-H ha confermato di non es-

sere ancora la vettura capace di mettere le ali a Seb e Kimi e

far sognare il popolo rosso. In imbarazzo nelle curve lente,

troppo sensibile alle temperatura nella gestione delle gomme,

si è fatta beffare dal baby Verstappen che nonostante l'incal-

zare di Raikkonen è riuscito a tenere a bada l'avversario su un

circuito dove non è facile sorpassare. Il cambio di strategia di

Vettel (da due soste a tre) copiato dalla Red Bull di Ricciardo,

non ha poi dato i frutti sperati; anzi, è stato proprio batta-

gliando con l'australiano che il tedesco ha perso tempo ed

energie preziose. Eppure, sia con le medie sia con le soft è

stato quasi sempre il più veloce in pista.

La Red Bull inizia

a fare paura

Da qualsiasi parte la si guardi, insomma, una beffa imbaraz-

zante per le ambizioni no-limits della Rossa. Marchionne nel

weekend ha ribadito a denti stretti la sua fiducia al gruppo – ma

si sa quanto sia facile passare, in certi ambienti, dalla stima as-

soluta ad un caloroso benservito, Montezemolo e Mattiacci ne

sanno qualcosa... -, Maurizio Arrivabene ha abbozzato, fin-

gendo di essere soddisfatto dei punti guadagnati alla Merce-

des. Che però, in assenza di altri suicidi di gruppo dal prossimo

GP tornerà a dettare legge lì davanti, mentre oggi come oggi

la Ferrari si trova incalzata dalla risorgente Red Bull. Sempre

Marchionne a fine 2015 non ha voluto dare il motore ai con-

correnti in blu, e probabilmente ha fatto bene; fatto sta che

ora la power unit Renault è migliorata e potrà ulteriormente

progredire, con 24 gettoni di sviluppo ancora a disposizione

contro i 6 della Ferrari.

Basta sprecare

ogni occasione

La speranza di Maranello è che la causa dei mali

della SF16-H sia stata finalmente individuata. «Le

gomme funzionano male quando la tempe-

ratura sale sopra un certo limite», ha spie-

gato Arrivabene. «Non è una novità, ma ora

abbiamo capito perché succede». Pare che si

tratti di un errore nella procedura di gonfiag-

gio delle gomme in occasione delle qualifiche, che

ha attardato la Ferrari sin dall'inizio di stagione, ma

che in Spagna si è palesato in tutta la sua gravità. Una quali-

fica migliore significa, non matematicamente ma spesso, una

gara migliore, e dalla pole – di solito - è più facile azzeccare le

strategie. La Rossa umiliata in Spagna dall'olandesino volante si

affida a questa speranza per il resto del campionato. Che è an-

cora lunghissimo, per carità. Guai però, a sprecare altre occa-

sioni: alla fine, per tante che siano, finiscono anche quelle.