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WEC

24 ORE DI LE MANS

AUDI

mai così

Una vera batosta quella

che ha subìto l’Audi nel

corso della gara. Le R18

non sono mai state in lizza

per la vittoria e il podio è

arrivata solamente per

fortuna, con la vettura

terza classifica a ben 12

giri dalla Porsche vincitrice

Massimo Costa

Due anni senza vittorie. All’Audi non era mai capitato un digiuno

di 24 mesi a Le Mans. L’anno di pausa era capitato nel 2003

quando aveva trionfato la Bentley e l’Audi aveva precedente-

mente vinto dal 2000 al 2002. Poi, il costruttore di Ingolstadt si

era nuovamente imposto dal 2004 al 2008, una cinquina interrotta

dalla Peugeot nel 2009. Ma Wolfgang Ullrich era tornato al suc-

cesso nel 2010 e fino al 2014, altra cinquina, cedendo poi alla dop-

pietta Porsche degli ultimi due anni. A far male all’Audi però, è

come è maturata la sconfitta. Con merito verrebbe da dire perché

la nuova R18 non è mai stata in corsa per qualcosa di importante.

Pesante il divario rimediato in qualifica, quasi 2” dalla Porsche di

Jani, autore della pole. Ma le qualifiche erano state condizionate

dalla pioggia, con l’impossibilità per i piloti di migliorarsi nelle due

sessioni del giovedì dopo quella sostenuta mercoledì e che ha de-

terminato inevitabilmente la griglia di partenza. Si poteva quindi

pensare che le Audi avessero in tasca ancora qualche carta se-

greta, ma non è stato così. Durante la 24 Ore le R18 sono state

costantemente più lente di 1” rispetto a Porsche e Toyota.

Mancanza di grip

e vari problemi tecnici

Un problema, come ha spiegato Ullrich, di finestra di temperatura

gomme, proprio come è capitato alla Ferrari in alcuni Gran Premi

di F.1. Le R18 non avevano grip praticamente e soltanto in alcuni

momenti, alla seconda ora e in piena notte oltre che a mezzo-

giorno, il connubio tra pneumatici e vettura ha funzionato. A que-

sto si aggiungono i problemi che hanno colpito la macchina n.7 di

Fassler-Lotterer-Treluyer, ai box per il per la sostituzione del turbo

quando la corsa era appena iniziata, 70 minuti, poi per altri vari

inconventienti. L’Audi superstite non è stata più fortunata ed è sa-

lita sul terzo gradino del podio per grazia ricevuta (ritiro Toyota)

terminando a 12 giri dopo avere accusato tanti piccoli problemi.

La batosta è stata forte e in Audi apparivano quasi storditi per

avere recitato un ruolo da comprimari, neanche fosse la Rebellion.

Occorrerà lavorare sodo per la prossima edizione e non crogiolarsi

con le vittorie di tappa nel campionato WEC, come quella otte-

nuta a Spa. La sveglia è stata dolorosa, ora occorre lavorare se

non si vuole perdere definitivamente il passo dagli avversari.

Per Leena Gade sia è trattato dell’ultima 24 Ore diretta dal muretto box

e immancabile è arrivato il saluto da parte dei “suoi” ragazzi.

André Lotterer, Benoît Tréluyer e Marcel Fässle hanno infatti voluto

regalare alla prima donna ingegnere a vincere a Le Mans proprio

il prezioso cimelio simbolo di quell’indimenticabile vittoria