21
Per la prima volta nella storia la 24 Ore è partita in regime di safety-
car, ma il problema maggiore è che vi è rimasta per quasi un’ora
quando il tracciato era da almeno mezzora pronto per accogliere la
corsa suscitando le ire del pubblico e degli addetti ai lavori
Massimo Costa
Per 83 edizioni consecutive della 24 Ore di Le Mans, quindi da
sempre, mai era stata data la partenza in regime di safety-car.
Mai. E dire che altre volte la pioggia aveva accompagnato il via
della classica francese. Certo, questa volta aveva piovuto de-
cisamente forte nei trenta minuti precedenti lo start dato dal-
l’attore Brad Pitt (lui al centro della pista e le vetture che lo
sfilavano ai lati) e con i recenti canoni di sicurezza FIA, diciamo
che seppur a malincuore, la partenza con la vettura staffetta ci
poteva stare. Tra l’altro con la presenza del presidente della
Federazione Jean Todt non si volevano creare particolari situa-
zioni “scabrose”. Quello che successivamente è parso incom-
prensibile, è stata la presenza della safety-car fin quando
l’asfalto era divenuto ormai asciutto e alcune vetture si erano
addirittura fermate ai box per montare gomme intermedie al
posto delle wet, almeno quelle che “indossavano” Dunlop. Il
concetto che i piloti dovevano acclimatarsi al tracciato bagnato
non regge perché ha piovuto per tutta la giornata di giovedì e
quindi non era più una sorpresa capire e scoprire dove mettere
le ruote. Vedere per 51 minuti la safety-car in pista quando
non pioveva da ormai una mezzora ha indispettito il pub-
blico che ha cominciato a fischiare in maniera assordante
mentre le immagini inquadravano i boss dei tre grandi co-
struttori Audi, Porsche e Toyota piuttosto imbarazzati e
seccati dalla decisione presa dalla direzione gara, che è
sempre quella di tutti gli appuntamenti del WEC. Una
icona di Le Mans, Henri Pescarolo, non ha esitato a definire
scandalosa la presenza per 51 minuti della safety-car
quando la pista era agibile dopo almeno una quindicina di
minuti. L’ex pilota e team manager francese ha dichiarato
ad un collega di Autosport che: “A Le Mans bisogna essere
pronti a correre in ogni condizione, con pioggia e nebbia
e quant’altro, e se non sei pronto per farlo la mia risposta
è molto semplice, non devi venire a correre qui”. Anche
Jacky Ickx scuoteva sconsolato la testa quando è apparso
in sala stampa mentre la SC dettava legge. Le Mans è per
definizione una corsa dura e i piloti sono visti dal pubblico
come guerrieri instancabili. Ritardare la partenza in quella
maniera li ha trasformati in piloti normali.