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Per la prima volta nella storia la 24 Ore è partita in regime di safety-

car, ma il problema maggiore è che vi è rimasta per quasi un’ora

quando il tracciato era da almeno mezzora pronto per accogliere la

corsa suscitando le ire del pubblico e degli addetti ai lavori

Massimo Costa

Per 83 edizioni consecutive della 24 Ore di Le Mans, quindi da

sempre, mai era stata data la partenza in regime di safety-car.

Mai. E dire che altre volte la pioggia aveva accompagnato il via

della classica francese. Certo, questa volta aveva piovuto de-

cisamente forte nei trenta minuti precedenti lo start dato dal-

l’attore Brad Pitt (lui al centro della pista e le vetture che lo

sfilavano ai lati) e con i recenti canoni di sicurezza FIA, diciamo

che seppur a malincuore, la partenza con la vettura staffetta ci

poteva stare. Tra l’altro con la presenza del presidente della

Federazione Jean Todt non si volevano creare particolari situa-

zioni “scabrose”. Quello che successivamente è parso incom-

prensibile, è stata la presenza della safety-car fin quando

l’asfalto era divenuto ormai asciutto e alcune vetture si erano

addirittura fermate ai box per montare gomme intermedie al

posto delle wet, almeno quelle che “indossavano” Dunlop. Il

concetto che i piloti dovevano acclimatarsi al tracciato bagnato

non regge perché ha piovuto per tutta la giornata di giovedì e

quindi non era più una sorpresa capire e scoprire dove mettere

le ruote. Vedere per 51 minuti la safety-car in pista quando

non pioveva da ormai una mezzora ha indispettito il pub-

blico che ha cominciato a fischiare in maniera assordante

mentre le immagini inquadravano i boss dei tre grandi co-

struttori Audi, Porsche e Toyota piuttosto imbarazzati e

seccati dalla decisione presa dalla direzione gara, che è

sempre quella di tutti gli appuntamenti del WEC. Una

icona di Le Mans, Henri Pescarolo, non ha esitato a definire

scandalosa la presenza per 51 minuti della safety-car

quando la pista era agibile dopo almeno una quindicina di

minuti. L’ex pilota e team manager francese ha dichiarato

ad un collega di Autosport che: “A Le Mans bisogna essere

pronti a correre in ogni condizione, con pioggia e nebbia

e quant’altro, e se non sei pronto per farlo la mia risposta

è molto semplice, non devi venire a correre qui”. Anche

Jacky Ickx scuoteva sconsolato la testa quando è apparso

in sala stampa mentre la SC dettava legge. Le Mans è per

definizione una corsa dura e i piloti sono visti dal pubblico

come guerrieri instancabili. Ritardare la partenza in quella

maniera li ha trasformati in piloti normali.