19
Ford
Marco Cortesi
La Ford torna e vince dopo cinquant’anni. La casa di Detroit ha
messo in pista una vera e propria armata, con quattro vetture
ed un nume tutelare del motorsport come Chip Ganassi al co-
mando di tutto. Ha realizzato una vettura stradale che sembra
costruita “attorno” a quella da corsa, più che il contrario. L’ha
affidata ai canadesi di Multimatic che hanno sviluppato il pro-
getto in collaborazione con l’ex staff Lola. Ha scelto un gruppo
di piloti forte e bilanciato badando non solo alla performance
cronometrica, ma anche alla durata. Dopo le prime apparizioni,
ha fatto buon viso ai commenti, a volte anche con tono quasi
di scherno, arrivati da alcuni rivali ed addetti ai lavori. Ha otte-
nuto la deroga per la partecipazione a Le Mans nonostante l’as-
senza degli esemplari prodotti, dato che le 500 unità in pro-
gramma sono state vendute in 15 giorni e ci sono 6000 altri
acquirenti pronti con un assegno in mano. Infine, ha giocato la
partita a scacchi che si chiama BoP, puntando tutto sulla 24 Ore
di Le Mans. Che la GT fosse pensata per la Sarthe, era evidente
anche solo guardandola, con quel passo lunghissimo e le linee
pulite. Ma, oltre a non rivelarsi particolarmente performante
nelle gare WEC e IMSA, la maxi-coupé a stelle e strisce è stata
tenuta “al guinzaglio” anche nei test, prima di emergere in
tutto il suo dirompente potenziale per la corsa. Unica rivale, la
Ferrari, che nelle sessioni collettive aveva avuto una pensata
simile, mentre tutti gli altri, a dispetto degli aggiustamenti re-
golamentari proposti in fretta e furia, sono finiti brutalmente
nel dimenticatoio. Sebastien Bourdais, Dirk Muller e Joey Hand
hanno trionfato, dopo una resistenza strenua, fantastica del
trio di casa Risi composto da Fisichella-Vilander-Malucelli. A
volte, c’è stata poca classe (vedi la luce di posizione rotta della
Ferrari “segnalata” all’ACO che ha dato il via ad una serie di
proteste incrociate), ma alla fine il trofeo non è mancato. Con
tutti gli avversari andati ufficialmente a farsi valere per i tempi
messi in pista, quasi da LMP2, è però difficile che l’organizza-
zione prenda provvedimenti ora. Se ne parla per l’anno pros-
simo.