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GP UNGHERIA
Ferrari
Stefano Semeraro
E così l'anno della Rinascita rischia di trasformarsi nell'anno
dello Sprofondo. Rosso, naturalmente, perché qui si parla della
Ferrari. Della nobiltà assoluta della Formula 1 che dopo anni
di traversie, chiusa l'epoca d'oro di Schumacher, dopo aver in-
travisto il miraggio di un porto sicuro si ritrova in alto mare.
Alle prese con i problemi di sempre – l'incapacità di sviluppare
la macchina e di trovare una guida sicura su tutti – ma con
meno soluzioni ancora a portata di mano. A Budapest Maurizio
Arrivabene si è rifiutato di parlare con la stampa inglese, rea
secondo lui di volere il male di Maranello e di agitare in conti-
nuazione “rumors” perniciosi come la possibile Sebxit, ovvero
l'addio di Vettel nel 2018 (direzione Mercedes, ma la conferma
di Rosberg ha poi cancellato questa voce falsa) e quello ancora
più prossimo di James Allison. «Siamo una squadra unita, che
non si dà mai per vinta», sostiene con la solita passione Arriva-
bene, e per carità, avrà ragionissima. Il problema è che la vit-
toria non solo non arriva, ma non si avvicina neppure.
Vettel senza sorriso
e la Red Bull incalza
Sergio Marchionne, inaugurando la stagione rivoluzionaria che
ha portato a Maranello Vettel e Arrivabene stesso al posto di
Marco Mattiacci (per breve periodo sostituto di Domenicali)
aveva dato il Mondiale praticamente per vinto, ma nonostante
i suoi mugugni e i suoi ultimatum tuonanti le cose dopo un
avvio di stagione che pareva incoraggiare qualche ottimismo
sono precipitate. Dopo Budapest 2015, sede della seconda vit-
toria stagionale della Rossa, Vettel era terzo in campionato con
160 punti dietro Hamilton (202) e Rosberg (181), la Ferrari se-
conda fra i costruttori con 85 punti di vantaggio sulla Williams.
Quest'anno un Seb in crisi di fiducia è quinto con 114 punti –
4 in meno di 'nonno' Raikkonen... - e zero vittorie dietro ad Ha-
milton (192), Rosberg (186), Ricciardo (115) e appunto il com-
pagno di squadra. La Ferrari è sempre seconda fra i costruttori,
ma con un solo punto su una Red Bull in piena rimonta che ha
messo la freccia. E qualcuno inizia a temere che la Ferrari
chiuda la stagione senza vincere nemmeno un Gran Premio.