Previous Page  13 / 42 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 13 / 42 Next Page
Page Background

13

Allison e il futuro

senza risposte

Alla domanda – in italiano – sul futuro di Allison, il papà della

SF16-H colpito da un lutto terribile come la perdita della mo-

glie e che quindi ha comprensibilmente voglia di passare più

tempo in Inghilterra accanto ai figli, Arrivabene ha risposto in

maniera a dir poco evasiva, ribadendo che prima di parlare del

tecnico bisognerà capire «a che punto è il progetto 2017», e

come le novità regolamentari si incroceranno con le attuali de-

bolezze di Maranello. Che non stanno solo nel manico – mentre

nelle altre scuderie di vertice la catena di comando è stabile e

collaudata – ma anche nei limiti del telaio; nei problemi che ma-

teriali e progetto hanno provocato in una power-unit comples-

sivamente performante, ma a rischio rotture; in un muretto

dove l'avvento di Inaki Rueda non ha portato un miglioramento

costante e sicuro nelle strategie (vedi l'erroraccio da matita blu

commesso con Rosberg nelle qualifiche dell'Hungaroring, tam-

ponato ma non a sufficienza con le scelte della gara) che ci si

aspettava. Nell'incapacità, come si accennava, ormai cronica di

migliorare con lo sviluppo un progetto buono, ma non ottimo.

Cosa che invece alla Red Bull riesce benissimo.

Marchionne decisionista

ma deve decidere bene…

Allison, sostengono diversi osservatori, non è solo preoccupato

dalla famiglia, ma anche irritato da certe ingerenze nel suo la-

voro, Arrivabene è sotto esame, Brawn e Newey hanno risposto

per l'ennesima volta picche alla corte della Ferrari. Insomma,

mentre altrove gli ex tecnici di Maranello fanno felici i nuovi pa-

droni – vedi il caso di Aldo Costa – la Ferrari pare non riuscire a

trovare un timoniere capace di riportarla in rotta verso l'iride.

La malinconia e la preoccupazione di Vettel, che ha perso il suo

sorriso da bambino cresciuto con la Ferrari nel cuore e che fra

qualche gara potrebbe chiedersi – orrore! - se alla fine non

avesse ragione Alonso, sono figli anche di una situazione in cui

l'orizzonte della felicità sembra spostarsi di continuo. Il deci-

sionismo alla Marchionne può a volte essere salutare per rom-

pere la catene dell'abitudine, poi però bisogna anche saper

decidere bene. Scegliere le persone giuste, metterle al posto

giusto, non limitarsi ai proclami. Altrimenti si rischia di ritrovarsi

a dire, come da ormai dieci anni, che anche quest'anno si vince

l'anno prossimo. E che forse si stava meglio quando si stava

peggio.