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GP BELGIO

Marcus Ericsson

Sono in molti ad imputare le difficoltà della scuderia ad una

incapacità di gestione da parte della Kaltenborn. Che idea

ti sei fatto a proposito?

“La gente parla troppo e ingiustamente non conoscendo i det-

tagli della vicenda. Il compito di Monisha non è affatto sem-

plice. Le ultime due stagioni sono state davvero critiche e lei si

è comportata in maniera egregia. Insieme abbiamo sempre la-

vorato bene, di conseguenza continuerà ad avere il mio sup-

porto al 100%”.

Ad inizio campionato il tuo compagno di box Felipe Nasr ha

puntualizzato pubblicamente che il telaio della sua C35 non

era valido quanto il tuo. Ti hanno infastidito quelle afferma-

zioni?

“Mah, se ne era convinto rispetto la sua opinione. Comunque

in Germania ho usato il suo chassis e ho concluso davanti a lui

senza notare alcun particolare problema, quindi…”.

A Silverstone sei stato vittima di un incidente decisamente

spettacolare. Come si fa dopo un episodio del genere a voler

subito risalire in auto?

“Certi eventi si mettono in conto quando si inizia questo me-

stiere. In effetti in Inghilterra l’impatto è stato violento, direi il

peggiore della mia carriera, però il mio unico desiderio nelle

fasi successive era solo tornare a guidare. Può sembrare strano

ma per noi funziona così”.

Quanto ti ha dato fastidio non poter partecipare ai test sta-

gionali di Barcellona e Silverstone per motivi extra sportivi?

“Certamente non è stato positivo. E’ sempre utile passare

tempo al volante, tuttavia la situazione della squadra e l’as-

senza di parti nuove da provare ci hanno costretto a rinunciare.

Non è stato il massimo però è andata così. Non si poteva fare

altrimenti”.

Quanto ha pesato l’aspetto finanziario e quanto invece una

mancanza tecnica nelle magre prestazioni viste dall’Australia

ad oggi?

“Direi che è stato un mix dei due aspetti. Il personale è formi-

dabile e possiede ottime infrastrutture a Hinwil, ciò malgrado

la situazione economica ha rallentato il lavoro e non ha per-

messo di sviluppare la monoposto a dovere. Con il passaggio

di proprietà speriamo si possa tornare ad essere competitivi”.

Quale dovrà essere secondo te la priorità della Longbow Fi-

nance che adesso possiede quasi l’intera totalità delle quote

della scuderia?

“Li ho incontrati una volta per cui non so come agiranno. A mio

parere, prima di tutto dovranno cercare di creare stabilità nel

gruppo, migliorare la struttura dell’equipe e ovviamente dare

il giusto input per agire sulla vettura. Alla luce della nostra at-

tuale posizione sarà un po’ come cominciare da zero. Operato

su questi aspetti si potrà provare a risalire”.

E per quarto concerne la macchina, quali sono le vostre de-

bolezze?

“Essenzialmente il downforce, in secondo luogo dovremo raf-

forzarci nell’interpretazione delle gomme. Le Pirelli sono com-

plesse da leggere, in special modo fatichiamo a capire la

finestra operativa ideale”.

Nei mesi scorsi si è avvicinato il tuo nome alla svedese Tetra

Pak, secondo alcuni intervenuta per salvare la scuderia e per-

metterle di prendere parte alle ultime gare prima della pausa

estiva…

“Sì ma in realtà non c’era nulla di vero anche perché non sono

mai stato sponsorizzato da loro. L’unica cosa che so è che l’in-

vestitore subentrato è svizzero e non ha alcuna connessione

con me”.

Secondo la team principal Monisha Kaltenborn il 2017 sarà

per voi una vera occasione di recupero dato che le macchine

saranno del tutto diverse (più veloci, aggressive e dotate di

gomme più larghe) rispetto a quelle attuali. Sei d’accordo?

“Il nuovo regolamento farà partire tutti da un foglio bianco,

dunque sarà una chance da non sprecare. Storicamente però,

i big hanno più risorse a disposizione e maggiori possibilità di

migliorare man mano la monoposto. Non sapendo ancora dove

sarò mi sto preoccupando relativamente del futuro. Di sicuro

ovunque sarò proverò a tirare fuori il 100% dal materiale”.

L’abbandono di patron Sauber cambierà qualcosa nelle dina-

miche interne?

“Peter ha fatto tanto per il team e per la F.1 dunque è triste

che non sia più una presenza fissa nel paddock, tuttavia già lo

scorso anno aveva iniziato a frequentarlo di meno, quindi non

credo ci saranno troppi scossoni”.